È giusto escludere dal catechismo un bambino perché è autistico?

 

Unimamme, a volte si sentono storie che ci lasciano semplicemente allibiti come quella che stiamo per presentarvi in cui istituzioni che dovrebbero promuovere accoglienza e comprensione, soprattutto nei confronti degli elementi più “deboli” della società, si comportano in modo incomprensibile.

Protagonista della vicenda è un ragazzino autistico di 8 anni originario di Feltre che è stato sospeso dal catechismo col pretesto che il suo comportamento disturbava i compagni.

A nulla è servito il costante impegno della mamma che gli è stata accanto nel corso di tutte le lezioni, ai genitori del piccolo è stato consigliato di lasciare il piccolo a casa, lontano dai compagni con queste parole: “fategli fare qualche lavoretto da solo, vedremo cosa fare quando si avvicinerà l’ora dei sacramenti”.

A fronte però dell’intransigenza degli organi ecclesiastici le mamme dei piccoli amici del bimbo autistico hanno mostrato solidarietà per l’ingiustizia subito e sono arrivate anche a promuovere uno sciopero sospendendo i figli dalla lezione.

I genitori del piccolo hanno scritto anche al vescovo denunciando la situazione sottolineando che considerare disturbo l’iperattività del figli vuol dire solo mostrare intolleranza verso chi è diverso. Presto partirà una lettera da parte loro anche verso Papa Francesco che solo poco tempo fa ha invitato tutti ad accogliere i bambini a messa.

Purtroppo non è la prima volta che vi riportiamo azioni discriminatorie nei confronti di bambini con disabilità, come accaduto a Danilo, un bambino con la Sindrome di Down cacciato da un centro estivo a Roma.

In questa faccenda però fa davvero specie che gli artefici degli atteggiamenti discriminatori siano proprio coloro che invece dovrebbero promuovere tolleranza e inclusione.

Voi unimamme cosa ne pensate? Come avreste reagito?

 

 

 

(Fonte: La Repubblica)

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