Un’infermiera ha salvato migliaia di donne incinta, semplicemente “non giudicandole”!

martha ryan con clienti


 

Unimamme, se mai vi trovaste in attesa di un figlio e in difficoltà sicuramente vorreste che qualcuno vi aiutasse ad affrontare la maternità ed è proprio questo che accade ai “clienti” di Martha Ryan.

Le donne che vivono situazioni di disagio perché nate nella povertà, senza casa e in molti casi tossicodipendenti o vittime di violenza domestica trovano salvezza nell’Homeless Prenatal Program di San Francisco. Si tratta infatti di un programma che consente alle donne a rischio di trovare lavoro e un alloggio permanente. Non solo: il 90% dei bambini nati grazie a questo programma sono sani e drug-free, un risultato che supera addirittura la percentuale che si riferisce alle gravidanze a basso rischio.

Martha Ryan l’ideatrice di questa opzione ha preso spunto dalla sue esperienza con i rifugiati in Africa. In quei campi si aiutavano le donne a imparare come fornire assistenza sanitaria ai rifugiati nelle loro comunità. Non solo queste donne trovavano una professione, dei guadagni e uno status maggiore, ma quando si somministravano cure ai rifugiati scompariva il divario culturale che spesso ostacolava i soccorsi esterni.

La Ryan ha quindi deciso di applicare lo stesso metodo alla sua organizzazione: oltre il 50% delle persone che lavorano sono infatti donne che in passato erano senza tetto e che hanno avuto bisogno di aiuto.

bimba con mamma


 

Nei miei 25 anni di lavoro non ho mai visto una donna che volesse fare del male al suo piccolo non ancora nato. Le donne in gravidanza vogliono avere un bimbo sano. Questo desiderio le spinge a cercare il nostro sostegno e cercare le informazioni di cui mancano” dichiara la donna.

bambino in braccio alla mamma


 

L’Huffington Post ha intervistato Martha Ryan, cercando di cogliere alcune lezioni di vita dalla sua ricca esperienza.

La Ryan dichiara che i suoi genitori le hanno dato l’esempio, mostrandosi generosi con le persone meno fortunate di loro e che, a loro volta, hanno ricevuto sostegno nel momento del bisogno. Lei, seconda di 13 figli, afferma che da sempre ha giocato con i bambini e che i suoi migliori e piu’ vecchi amici sono i suoi fratelli.

bambino in braccio alla mamma


 

Martha ha iniziato a lavorare come infermiera a tempo pieno in neonatologia, dividendo però i suoi giorni di riposo con la St. Anthony’s Medical Clinic dove venivano assistite persone che nessun altro voleva.

Martha racconta che da giovane non era una brava studentessa e per questo i suoi genitori pensavano che non avrebbe mai combinato nulla nella vita. Ora però vedendo quello che fa per gli altri loro sono molto orgogliosi di lei.

bambino in braccio alla mamma


 

Martha stessa usa la propria esperienza di vita per incoraggiare gli altri a non mollare mai con con nessuno, anche quando attraversano momenti difficili in cui non sono all’altezza delle loro potenzialità.

Le relazioni, secondo lei, sono molto importanti. Spesso, le persone che si rivolgono alla sua organizzazione pensano di non valere nulla, ma quando dai un po’ di calore alle persone che sono là fuori o mostri anche il minimo interesse nei loro confronti, questo diventa il momento in cui queste cominciano a guarire, a sentire che valgono e a muoversi nella giusta direzione.

bambina in braccio alla mamma

I risultati del suo Homeless Prenatal Program sono molto buoni. La Ryan sostiene che tutto ciò dipende dall’investimento costante nella comunità a cui è indirizzato il programma. Lo staff di 80 persone infatti deriva, per oltre il 50 % dalla comunità che servono. Quando le persone entrano in questo edificio, spazioso e pulito, ne ricavano un senso di speranza.

“Qui abbiamo un’unica politica: non giudichiamo. Noi crediamo che se gli diamo una possibilità, possano cambiare le loro vite. Più della metà del nostro personale, ad un certo punto si è trovato senza casa, si è seduto qui in attesa di aiuto senza essere giudicato. Tutti potremmo trovarci in quella posizione” aggiunge Martha.

Inoltre nessuno sa con precisione perché qualcuno sia arrivato a questo punto, sono in tanti a credere che le persone da noi assistite si trovino in questa condizione semplicemente perché tossicodipendenti, ma non è così. Molte fuggono da situazioni di violenza, sono tanti i problemi che spingono una famiglia a perdere un tetto sulla testa.

“Noi non li giudichiamo, noi crediamo che, data loro l’opportunità, possano trasformare la loro vita, noi li apprezziamo, li rispettiamo. E quando tutte queste cose si combinano insieme le persone si sentono bene con se stesse” aggiunge ancora Martha.

martha

La gravidanza, per le donne a rischio come quelle che si rivolgono al programma di Martha, diventa una finestra di opportunità. Secondo lei infatti le donne che scelgono di portare avanti la gravidanza desiderano un bambino sano, ma non sanno come fare o non hanno abbastanza risorse. Non hanno accesso alla nutrizione o alle informazioni.

Troppo spesso le persone sono portate a giudicare, quando vedono una persona senza casa e che è incinta la loro prima reazione è pensare “perché? Non dovrebbe avere un figlio“. Invece dovrebbe. “Io credo nella pianificazione famigliare, è molto importante per noi fornire l’accesso alla pianificazione famigliare, ai servizi prenatali e di salute. L’assistenza sanitaria è un diritto, non un privilegio” dichiara Martha Ryan.

Per il futuro Martha Rhyan spera di vedere diffondersi questo programma in altre zone dell’America, ed è disposta ad aiutare e a diffondere le conoscenze acquisite in 25 anni di esperienza.

Il suo sogno è che il progetto in cui ha investito la sua vita prosegua e vada avanti anche senza di lei.

Solo per citare qualche numero circa le attività di questa associazione:

  • in 25 anni ha dato supporto e assistenza a 85 mila famiglie
  • dal 1992 oltre 3500 i bambini nati, dei quali il 90,1% di peso normale e il 98,5% drug-free
  • dal 2006 ben 2187 famiglie hanno trovato una sistemazione permanente

E voi unimamme cosa ne pensate del programma di assistenza di questa donna davvero incredibile? Vi ricorda un po’ ciò che fa “Salvamamme“? A noi si!

 

(Fonte: Huffington Post.com/Homeless Prenatal Program)

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