La fine di una storia d’amore “spezza” davvero il cuore? La scienza risponde

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La fine di una storia d’amore “spezza” davvero il cuore? La scienza risponde – Universomamma.it

Unimamme, a chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di avere il cuore spezzato dal fidanzato o dal compagno?

Solitamente si consiglia di chiudere subito la porta dietro il passato amore e guardare avanti, mentre invece uno studio pubblicato su Social Psychological and Personality Science suggerisce il contrario. Grace Larson, studentessa laureata in Psicologia presso la Northwestern University ha studiato cuori “spezzati” per anni chiedendo ai partecipanti della sua indagine di descrivere i particolari dolorosi delle loro rotture e inviandoli a riflettere a ciò che rendeva difficile il recupero.

Cuori spezzati: il dolore è reale?

Ecco come si è svolta la ricerca:

  • sono stati arruolati 210 volontari che avevano appena affrontato una rottura
  • metà di loro si sono sottoposti allo studio rispondendo a domande circa la loro rottura nel corso di 9 settimane
  • l’altra metà invece ha risposto a dei sondaggi, uno all’inizio, l’altro alla fine dello studio

Ai volontari del 1°gruppo partecipare allo studio li ha aiutati ad affrontare la situazione elaborando la rottura. Tutto questo, come sostiene la stessa Larson, li ha incentivati a sviluppare un senso più forte di chi fossero come persone singole. Nel corso delle sue ricerche Larson ha scoperto che esiste un considerevole numero di studi riguardanti i cuori spezzati.

Cuore spezzato: il dolore è reale

Innanzitutto Larson ha scoperto che il cuore soffre per davvero. In uno studio del 2011 alcuni ricercatori hanno sottoposto ai partecipanti le immagini dei loro ex monitorando le reazioni del cervello. Da questi test è emerso che le aree interessate al dolore fisico si illuminavano.

Altri studi hanno osservato che le coppie di lungo termine tendono a regolarsi sui ritmi biologici l’uno dell’altro. Una rottura può quindi scombussolare tutto il proprio assetto fisiologico e il divorzio addirittura compromettere il sistema immunitario. Quando una storia importante finisce le persone tendono quindi a domandarsi chi sono, a ridefinirsi, a riflettere sulla loro condizione di persone singole e non fidanzati o compagni di qualcuno.

David Sbarra, uno psicologo dell’Università dell’Arizona, co autore dello studio della Larson osserva “spesso molto del nostro tempo libero e le persone che frequentiamo ruotano intorno a fidanzati o a chi siamo sposati, quando la relazione finisce tutte queste variabili vengono turbate. Riprendere vecchie amicizie o dedicarsi a nuove attività può aiutare si legge su Npr.

Le buone e le cattive notizie sull’avere il “cuore spezzato”

Cominciamo con le brutte notizie: la scienza, purtroppo, non ha ancora trovato una cura per i cuori spezzati. Riprendersi richiede tempo e si starà da schifo. Un piccolo studio fondato su risonanze magnetiche ha mostrato che il cervello dei soggetti con il cuore spezzato somigliavano a quello di coloro in astinenza da cocaina. Questo spiega perché alcuni, dopo una rottura, appaiono un po’ matti e ci comportano come se avessero perso la ragione.

La buona notizia, invece, è che superare una rottura non sarà doloroso come in passato, certo nessuno può dire per certo l’esatta durata di questo periodo, ma la ricerca condotta dimostra che spesso si sovrastima il tempo necessario per recuperare. Un ultimo studio risalente al 2007, infine, ha dimostrato che che i giovani che affrontano e superano una rottura diventano più maturi e più orientati verso gli obiettivi.

Unimamme e voi cosa ne pensate di questi risultati, se ne aveste bisogno leggete come la scienza vi aiuta a superare questo momento. Voi avete mai sofferto per amore?

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