Vogliono chiamare le figlie “Nutella” e “Fragola” ma lo Stato dice no

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La scelta del nome è di certo un momento cruciale che potrebbe “segnare”, volente o nolente, il bambino o la bambina che lo porterà. Da poco, anche se non direttamente per aiutare i genitori a dimenarsi nella scelta di un nome, è stato istituito dall’ISTAT il contatori dei nomi. Uno strumento utile a chi è alla ricerca di un nome raro.

I due casi singolari che vi riportiamo e che arrivano direttamente dalla Francia, hanno nomi non rari ma unici: “Nutella” e “Fragola”. E’ così infatti che due coppie di genitori hanno chiamato le figlie, scatenando l’intervento “ufficiale” dello Stato francese.

Nutella e Fragola: “nomi in contrasto con l’interesse del bimbo”

Volevano chiamare le loro figlie Fragola e Nutella ed è stata proprio questa scelta a far scattare l’opposizione dello Stato. In  tutto il mondo esistono leggi che disciplinano e mettono un freno alle esuberanze di genitori fantasiosi ed in questo caso sono state tirate fuori per “proteggere” queste due neonate altrimenti chiamate così.

Il primo caso è quello di una famiglia di Valenciennes, città del nord della Francia. Il tribunale ha negato loro in questo caso  di chiamare la propria figlia Nutella. Al momento della registrazione all’anagrafe, l’ufficiale dello stato civile si è dimostrato scettico e ha cercato di far cambiare idea ai genitori. Loro però non hanno voluto sentir ragioni così, messo alle strette l’ufficiale ha informato la Procura della Repubblica che ha accolto i dubbi dell’organo comunale. Quest’ultimo in una sentenza ha quindi stabilito che il nome Nutella è contrario agli interessi del bambino”. Di conseguenza così Nutella viene ribattezzata “Ella”.

L’atro caso arriva sempre dalla Francia, da una coppia di Raismes. Questa coppia voleva invece chiamare la loro piccola “Fraise” – Fragola. Anche questo nome però, agli occhi della corte potrebbe trasformarsi in “oggetto di presa in giro“. Così i genitori durante l’udienza optano per “Fraisine“, un antico nome del XIX secolo.

Pur se è vero che in Francia i genitori sono liberi di scegliere il nome da dare ai propri figli, fortunatamente se al momento della registrazione dell’atto di nascita il nome, come raccontato, risulta  in contrasto con l’interesse del bambino il funzionario comunale può informare il procuratore e tutelare così il bimbo.

Cosa prevede in questi casi la legge italiana?

In Italia la legge lascia ampia libertà ai genitori in tal senso. Il nostro ordinamento riconosce un particolare valore al nome proprio di ciascuno, tanto da configurare un vero e proprio “Diritto al Nome”, formato dal Prenome e dal Cognome. Esistono però delle limitazioni  al nome da scegliere, e sono:

  • non si può dare al bambino lo stesso nome del padre, di un fratello o di una sorella viventi;
  • non si può dare come nome un cognome;
  • non si può dare al nuovo nato un nome ridicolo o vergognoso;
  • non si possono dare ai figli di genitori sconosciuti nomi dai quali sarebbe possibile individuarne comunque l’origine familiare (Es. “Rossi Esposito”).
  • per quanto attiene ai nomi stranieri, devono venire utilizzate solo le lettere dell’alfabeto italiano (esteso alle lettere: J, K, X, Y e W), pur con il mantenimento dei “segni diacritici” propri della lingua d’origine degli stessi.

Se il genitore indicasse un nome vietato, l’Ufficiale di Stato Civile è tenuto ad informarlo dell’impedimento di legge esistente, ma se il “Dichiarante la nascita” insistesse egli è tenuto a procedere comunque alla formazione dell’Atto di Nascita con il nome richiesto. Tuttavia, in seguito, l’Ufficiale di Stato Civile deve comunicare il fatto al Procuratore della Repubblica territorialmente competente, per l’avvio di una Procedura d’ufficio di Rettificazione del nome.

E voi care Unimamme siete d’accordo con ciò che è avvenuto in Francia? Avreste mai scelto come nome Nutella, o Fragola? Allora perchè no Mela o Pera? Qual è il nome più strano che avete sentito?

(Fonte: Corriere; Altalex)

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