Grandi novità in arrivo in merito di maternità per il decreto legislativo in attuazione del Jobs Act: si estende infatti la possibilità di beneficiare del congedo parentale fino ai 12 anni del bambino.
La nuova norma è così spiegata:
Per poter usufruire di questi benefici oltre il 2015 serviranno però altri decreti legislativi.
Nel frattempo però il governo si è impegnato a valutare la possibilità di finanziare:
in prossimità dei luoghi di lavoro o di residenza della lavoratrice.
Altre novità riguardano poi i giorni di astensione obbligatoria non goduti prima del parto, in caso questo avvenga prima della data presunta, vengono poi aggiunti al periodo di congedo per la maternità anche qualora la somma superi il periodo di 5 mesi.
Ridotto inoltre da 15 a 5 giorni il preavviso per l’esercizio del congedo parentale che bisogna comunicare al datore di lavoro.
A questo poi si aggiunge, per l’ipotesi di fruizione su base oraria, di un termine di preavviso di 2 giorni.
Si cerca anche di incentivare il telelavoro per le cure parentali con un beneficio normativo per i datori di lavoro privati, escludendo quindi questi lavoratori dal computo dei limiti numerici previsti per l’applicazione di previsioni normative collegate alla base occupazionale.
A fronte di queste nuove norme per le lavoratrici dipendenti si deve considerare che in Italia aumenta il numero di donne che aprono la partita IVA.
Nel 2012, rispetto al 2011 sono state più 6,97% . Spesso infatti questa è l’unica alternativa lasciata alle donne che vogliono conciliare lavoro e famiglia.
La maternità per queste persone viene riconosciuta ma non lavorare per più di 5 mesi comporta la perdita dei clienti.
Purtroppo quindi il Jobs act non incide sulla maternità di chi è lavoratrice autonoma.
(Fonte: Il Messaggero.it/ Investire oggi)
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