A 10 anni perde la sorellina di 8 per colpa di un’arma da fuoco trovata in casa

armi da fuoco

Unimamme, qualche tempo vi abbiamo parlato di come in America siano vietati gli Ovetti Kinder perché potenzialmente pericolosi, mentre le armi da fuoco possono circolare liberamente e tutti ne hanno accesso.

Ora che in America è tempo di elezioni il tema delle armi da fuoco è tornato a farsi sentire ma a colpire, al di là dei numeri di questa immane tragedia, sono sempre le storie personali di chi ha perso i propri cari per pistole.

Armi da fuoco: una tragedia infinita

figlio e madreSean Smith, ormai un un uomo di 37 anni, quando aveva solo 10 anni, ha ucciso per sbaglio la sorellina Erin con la pistola trovata nel cassetto del padre.

Sean ed Erin, che all’epoca aveva 8 anni, erano tornati a casa da soli, i loro genitori lavoravano e i bambini volevano giocare con i videogiochi.

Così Sean si è recato nella camera da letto dei genitori dove la mamma li aveva nascosti, ma invece di trovare la scatola dei giochi il bambino ha scoperto il revolver calibro 38 del papà.

Non sapendo che la pistola era carica il piccolo ha cominciato a giocarci e, ad un certo punto, è partito un colpo che ha trovato la sorellina sulla sua scia.

Nonostante la chiamata al 911 e l’arrivo dei soccorsi la bambina è morta lasciando Sean e tutta la sua famiglia nella più completa disperazione.

Il senso di colpa ha perseguitato Sean per tutta la vita.

“Ogni volta che ricordiamo Erin io piango a dirotto” racconta l’uomo che ha avuto un passato molto burrascoso, infatti ha lasciato la scuola ed è diventato un alcolizzato. A salvarlo è stata la nascita del figlio Dylan, ma Sean porterà per sempre con sé il ricordo della tragedia e forse anche il senso di colpa per quanto accaduto.

“Noi non potevamo arrabbiarci con te, non era colpa tua. Non avevamo nessuno con cui prendercela, come potevamo arrabbiarci con un bambino di 10 anni?” ha raccontato la mamma, che alla domanda su quanti anni hanno i suoi figli lei risponde: “41, 36 ed eternamente 8“.

Sean e sua madre Lee hanno quindi deciso di condividere la loro storia su Storycorps,un sito in cui condividere storie per gli altri, nella speranza di sensibilizzare circa la circolazione incontrollata delle armi in America.

Unimamme voi siete commosse per quanto accaduto a Sean e alla sua famiglia? E cosa pensate delle armi?

Impostazioni privacy