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Attualità

Alimentazione nella prima infanzia: 8 consigli indispensabili

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Maria Sole Bosaia

Il Ministero della Salute ha lavorato a lungo per realizzare una guida alla corretta alimentazione ed educazione nutrizionale nella prima infanzia.

Per redigere il documento un tavolo tecnico di esperti istituito ad hoc ha raccolto la proposta lanciata nell’ambito “piano di azione europeo contro l’obesità infantile 2014-2020” ed ha definito le linee guida espresse sotto forma di domande.

Le linee guida del Ministero della Salute per l’alimentazione della prima infanzia

Come gestire lo svezzamento dei bimbi

Innanzitutto cominciamo a chiarire cosa si intende per divezzamento, ovvero il passaggio da un’alimentazione esclusivamente lattea a una semi solida con l’introduzione di alimenti “complementari”, diversi dal latte.

Non esiste un momento preciso per tutti i lattanti in cui iniziare il divezzamento. A ogni modo i diversi Organismi e Società scientifiche internazionali concordano su alcuni aspetti:

  • l’allattamento al seno esclusivo per almeno 6 mesi per raggiungere una crescita e uno sviluppo ottimali e conseguente introduzione di alimenti dopo i 6 mesi secondo l’OMS
  • l’European Food Safety Authority ritiene che il latte materno soddisfi le esigenze alimentari dei lattanti sino a 6 mesi. In ogni caso il divezzamento non dovrebbe avvenire prima della 17° settimana e non oltre la 26°
  • L’American Academy of Pediatrics raccomanda l’introduzione di alimenti complementari non prima di 4 mesi e di proseguire l’allattamento al seno fino a 6 mesi

Il Ministero della Salute raccomanda che il divezzamento parta dopo i 6 mesi.

Allattare al seno durante il divezzamento: ecco perché è importante

Il latte materno ha effetti positivi a medio e lungo termine.

Per il bimbo:

  • protegge dalle infezioni gastrointestinali e respiratorie, ma anche dalla morte in culla
  • riduce l’incidenza di alcuni tumori pediatrici, il rischio di obesità, di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari
  • ha un effetto positivo sullo sviluppo neurocognitivo

per la mamma:

  • riduce rischio di cancro al seno, all’ovaio, al diabete mellito di tipo 2
  • aumenta la capacità di combattere l’osteoporosi
  • offre l’opportunità di tornare in fretta al peso precedente la gravidanza

Il Ministero della Sanità incoraggia le mamme a continuare ad allattare durante il divezzamento, anche dopo il primo anno di vita del bimbo.

Introdurre gli alimenti durante il divezzamento

  • A sei mesi il bimbo è pronto a ricevere cibi solidi. Esistono quindi diversi modelli alimentari per soddisfare le sue esigenze.
  • Vanno favorite le preferenze della famiglia, le indicazioni del pediatra e il contesto socio culturale per aiutare il bimbo a sviluppare i suoi gusti.
  • Non forzate il bambino, consentitegli invece di toccare il cibo con le mani. Alternate cibi diversi per colore e consistenza. Riproponete il cibo accettato ma preparatelo in modo diverso.
  • Il bimbo deve mangiare seduto e con la schiena eretta, permettetegli di partecipare attivamente al pasto pasticciando coi cibi.
  • Durante i pasti dategli bevande evitando quelle con zuccheri aggiunti. Tra i 9 – 12 mesi il bimbo dovrebbe essersi abituato a consumare, oltre al latte, altri due pasti principali.

Come deve procedere il divezzamento dei bambini inclini alle allergie?

I bambini a rischio di sviluppare celiachia o un’allergia alimentare non dovrebbero seguire un divezzamento diverso dagli altri.

L’introduzione tardiva dei cibi allergizzanti non previene lo sviluppo di allergie alimentari.

Cosa può mangiare un bimbo dopo l’anno ?

Compiuto l’anno il piccolo può mangiare molti degli alimenti destinati ai famigliari. Solo dopo l’anno di vita può essere introdotto il latte vaccino che non dovrebbe superare la quantità di 200-400 ml/die.

L’apporto energetico, tra 1 e 3 anni dovrebbe essere:

  • 50% carboidrati
  • 40% grassi
  • 10% proteine

Le bevande con zuccheri aggiunti vanno moderate.

2-3 porzioni di pesce grasso la settimana consentono di raggiungere le porzioni raccomandate.

Le normative sui cibi da destinare ai lattanti

Le formule per lattanti sono l’unico cibo che può essere utilizzato come sostituto del latte materno dietro consiglio del pediatra.

Soddisfano infatti il bisogno nutritivo nei primi mesi di vita. Secondo la legislazione europea sono da destinare ai bimbi dopo l’anno

  • le formule di proseguimento
  • gli alimenti a base di cereali e baby food, i primi sono farine lattee, patine e biscotti, i secondi invece sono costituiti da: carne, pesce, frutta, verdura e dessert

Unimamme voi seguirete questi suggerimenti?

Noi vi lasciamo con altri consigli sull’alimentazione dei bambini.

Maria Sole Bosaia

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