Le pastiglie “colorate” dei detersivi minacciano la sicurezza dei bambini?

Il pericolo degli incidenti domestici che possono accadere ai bambini è una grande preoccupazione per tutte le mamme. Per quanto si faccia attenzione a nascondere alla vista e alla portata dei piccoli oggetti pericolosi, medicine o sostanze tossiche, il rischio è sempre dietro l’angolo.

Un nuovo pericolo è sorto, da qualche anno, a seguito dell’introduzione delle capsule monodose di detersivo liquido per lavatrice. Si tratta delle confezioni in buste trasparenti e idrosolubili, che contengono un liquido colorato, il detersivo appunto. Se l’introduzione di queste capsule è stato un valido aiuto nei lavori di casa perché evita sprechi inutili, allo stesso tempo si è rivelato molto pericoloso per chi ha bambini piccoli. A partire dal 2010, i casi di incidenti domestici che colpiscono i bambini hanno avuto una impennata, con

  • intossicazioni,
  • avvelenamenti
  • e irritazioni.

Tutta colpa delle capsule colorate, che dai piccoli vengono scambiate per caramelle.

Bambini vittime di incidenti domestici per colpa delle capsule monodose: i dati e i rimedi

Il Centro Antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano ha riscontrato un forte aumento di incidenti domestici con i detersivi che hanno avuto per vittime i bambini. Purtroppo molte di queste capsule colorate di detersivo sono poste all’interno di vaschette e contenitori trasparenti. Un fattore di forte attrazione per i piccoli, ignari di avere di fronte un veleno. Questi incidenti hanno avuto per vittime soprattutto i bambini sotto i 5 anni.

Per ovviare a questa emergenza, le autorità sanitarie e il Ministero della Salute hanno preso contatti con le aziende produttrici di detersivo, in modo che le confezioni non siano più un’attrattiva per i bambini. Un problema sentito anche a livello europeo, tanto che dal 2015 l’Unione Europea ha dato delle indicazioni precise alle aziende produttrici di detersivo in capsule:

  • i contenitori esterni di capsule dovranno essere opachi, per non mostrarne il contenuto ai bambini
  • inoltre dovranno avere un sistema di chiusura rafforzato, per impedire ai piccoli di aprire le confezioni.

In Italia le raccomandazioni sono state accolte dalle aziende, che hanno cessato la produzione e messa in commercio di capsule dai colori sgargianti, come rosa, fucsia e arancione. Oggi le capsule di detersivo liquido sono soprattutto blu scuro, azzurro, verde, nero o viola scuro, colori freddi e meno attraenti per i bambini.

Sono bastati questi piccoli accorgimenti per far diminuire in modo drastico gli incidenti domestici con detersivi che coinvolgono i bambini.

Nel 2016, gli incidenti con le capsule sono tornati allo stesso livello di quelli con gli altri detersivi per lavatrice, rispettivamente 167 e 156 segnalazioni.

Nel resto d’Europa, tuttavia, ci sono ancora molti detersivi in capsule colorate che non sono cambiati e hanno mantenuto i fattori di rischio. Anche per questo motivo, nel 2014 è stata lanciata in tutta Europa la campagna Niente detersivi monodose ai bambini per sensibilizzare sui pericoli derivanti dai detersivi in capsule, iniziativa di A.I.S.E., Associazione Internazionale dei saponi, detergenti e dei prodotti per la manutenzione, per conto dei principali produttori di detergenti, e sostenuta dalla European Child Safety Alliance e in Italia dal Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano.

La campagna “Niente detersivi monodose ai bambini”. Video

Quanti casi in Italia?

Dal 2010 al 2016, riporta Il Corriere della Sera, sono arrivate al Centro Antiveleni di Milano 2.203 segnalazioni di incidenti domestici con detersivi monodose per lavatrice, riguardanti nel 90% dei casi i bambini di età sotto i 5 anni.

I casi di incidente sono stati i seguenti:

1) con esposizione singola (88,1% dei casi)

  • ingestione (82,7%)
  • lesioni oculari (4,6%)
  • lesioni cutanee (0,8%)

2) con contatto multiplo (11,9% dei casi)

  • ingestione e oculare (5,1%)
  • ingestione, oculare e cute (1,6%)
  • ingestione e cutanea (1,7%)
  • cutanea e oculare (3,3%).

Il contatto dei detersivi con le mucose provoca una forte disidratazione, simile ad un’ustione. Fortunatamente i danni sono reversibili, hanno spiegato dal Centro Antiveleni di Milano.

Il danno più grave è quello da contatto oculare, che richiede un maggior tempo di guarigione. Tuttavia non ci sono state segnalazioni di lesioni permanenti nei bambini, grazie all’intervento tempestivo dei genitori. Se il detersivo finisce negli occhi, va lavato via subito con acqua tiepida, mettendo la parte colpita sotto un filo d’acqua. Il lavaggio deve durare almeno una decina di minuti ed l’acqua va fatta passare anche sotto le palpebre. Poi si deve andare al Pronto soccorso per farsi curare dai medici, che applicheranno sugli occhi prodotti specifici che bloccano l’azione dei detergenti. Se non si interviene subito quando il detersivo entra negli occhi, il rischio è quello di contrarre delle congiuntiviti o peggio lesioni alla cornea.

In caso di ingestione, il detersivo irrita le mucose e provoca il vomito. Se il rigurgito finisce nelle vie aree, tuttavia, può causare la polmonite.

In ogni caso il danno da detersivo dipende dalla quantità di liquido entrata in contatto con l’organismo. Per evitare pericoli, alcuni produttori hanno realizzato capsule divise in sezioni, più difficili da rompere.

E voi unimamme, avete messo sottochiave i detersivi di casa? Ricordatevi di tenerli lontano dalla portata dei vostri bambini.

Noi vi lasciamo, come monito, la storia di una bimba che ha rischiato la vita per colpa di una di queste pastiglie.

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