Alfie Evans può tornare a casa, ma non può essere trasferito in Italia

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Alfie Evans non può essere trasferito in Italia ma può tornare a casa. Lo ha deciso il giudice.

Decisione a sorpresa del giudice dell’Alta Corte britannica Anthony Hayden sul caso del piccolo Alfie Evans, il bimbo inglese di 23 mesi in coma da un anno e mezzo a causa di una grave condizione neurodegenerativa e per il quale lo stesso giudice aveva disposto il distacco del macchinari che lo tenevano in vita su richiesta dell’ospedale Alder Hey di Liverpool dove il piccolo è ricoverato da dicembre 2016.

Dopo un’accesa battaglia legale, nella quale i giovani genitori del bambino Tom Evans, 21 anni, e Kate James, 20 anni, avevano fatto di tutto per non far staccare la spina al loro bambino e avevano chiesto di trasferirlo all’estero per nuove cure, in primo luogo all’ospedale Bambino Gesù di Roma, le speranze sembravano ormai perdute per sempre.

Alfie Evans non può essere trasferito in Italia, ha deciso il giudice

La sera del 23 aprile, il giudice dell’Alta Corte aveva deciso il definitivo distacco dei macchinari che tenevano in vita il piccolo Alfie. La procedura era iniziata alle 21.30, ora inglese, ma dopo 10 ore il piccolo Alfie respirava ancora, da solo. Così i sanitari dell’ospedale gli hanno somministrato ossigeno e idratazione.

Il messaggio di mamma Kate dopo le ore trascorse dal figlioletto senza il supporto vitale.

Quando tutti si aspettavano che Alfie sarebbe morto, il bambino ha dato prova di straordinaria forza e tenacia, sorprendendo il mondo. L’esito inaspettato del distacco dei supporti vitali ha cambiato tutto.

Nel pomeriggio del 24 aprile c’è stata un’altra udienza davanti al giudice Hayden che, a sorpresa, ha deciso che il bambino può tornare a casa con i genitori, ma non può essere trasferito in Italia, come gli stessi genitori avevano chiesto. La decisione finale sul ritorno del bimbo a casa spetta tuttavia ai medici dell’ospedale Alder Hey, ai quali il giudice ha rimesso la parola definitiva.

I medici hanno fatto sapere che per valutare questa decisione occorrerà un attento esame, perché spostare un paziente in quelle condizioni non si può decidere su due piedi. Dunque Alfie non tornerà a casa questa notte. Inoltre, i medici hanno sottolineato che non è possibile far uscire Alfie dall’ospedale prima di 3-5 giorni, a causa del clima di “ostilità” che si è creato attorno all’ospedale.

Il giudice e i responsabili dell’Alder Hey hanno criticato le persone vicine alla famiglia Evans che le avrebbero dato una falsa speranza.

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Con il ritorno a casa, comunque, per i genitori di Alfie si apre una nuova possibilità. Nel frattempo, il bambino è diventato ufficialmente cittadino italiano, con la conferimento da parte del Consiglio dei Ministri della cittadinanza italiana ad Alfie, che era stata già concessa il 23 aprile dai ministri dell’Interno Minniti e degli Esteri Alfano. La cittadinanza italiana al piccolo Alfe, nato a Liverpool il 9 maggio del 2016, è stata riconosciuta ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91: “in considerazione dell’eccezionale interesse per la Comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici, nella tutela di preminenti valori umanitari che, nel caso di specie, attengono alla salvaguardia della salute“.

Un provvedimento adottato per facilitare il trasferimento del bambino a Roma, all’Ospedale Bambino Gesù, che ha già tutto predisposto. Tuttavia, il giudice Hayden ha negato nuovamente questa possibilità, anche se non è detta ancora la parola fine. Potrebbe verificarsi un nuovo colpo di scena.

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Alfie Evans con i genitori (www.facebook.com/groups/alfiesarmy)

Secondo l’avvocato della famiglia Evans, Paul Diamond, Alfie potrebbe vivere 10 giorni senza respiratore. Per questo motivo, ha chiesto al giudice la possibilità di trasferire il bambino per trattarlo all’estero se altre opzioni dovessero fallire nelle prossime 48 ore. L’avvocato ha spiegato al giudice che il caso del piccolo Alfie ha raggiunto “i più alti livelli del governo italiano” e un’aeroambulanza militare è disponibile per portare Alfie a Roma. All’udienza era presente anche il capo dello staff dell’ambasciatore italiano nel Regno Unito, poiché il caso coinvolge anche l’Italia dal momento in cui ha concesso ad Alfie la cittadinanza italiana.

Come ha spiegato la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, un aereo dell’Aeronautica Militare con medici a bordo è pronto all’aeroporto di Ciampino per volare alla volta di Liverpool. Sono ore di attesa per la famiglia Evans.

Respingendo la richiesta di trasferimento in Italia, il giudice Hayden ha concluso: è “il capitolo finale nel caso di questo straordinario bambino“.

Steadfast ONLUS ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la dichiarazione dell’ospedale pediatrico di Liverpool Alder Hey.

“Questa sera l’Alta Corte ha di nuovo ordinato che è nel miglior interesse di Alfie continuare con il piano di cure per la fine della vita elaborato dal team clinico che lo ha curato finora.

La nostra priorità pertanto è di assicurarci che Alfie riceva le cure che merita per assicurargli comfort, dignità e privacy e mantenerle fino in fondo. Questo include lavorare a stretto contatto con Kate e Tom così che possano passare con lui questo tempo prezioso.

Saremo grati per il rispetto e la considerazione che vorrete dimostrare a tutto il nostro staff, i pazienti e le famiglie presenti in ospedale in questo momento difficile.

L’intervento a sostegno di Alfie e della sua famiglia dal Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani

Unimamme, e voi che ne pensate di questo guerriero e di questi genitori coraggiosi? Al loro posto cosa avreste fatto?

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