YouTube vieta la pubblicità sui video no-vax: decisione rivoluzionaria

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YouTube (iStock)

YouTube vieta la pubblicità sui video no-vax: la decisione rivoluzionaria che combatte la disinformazione.

I canali o utenti che caricano video con contenuti no-vax su YouTube non potranno più monetizzare le visite con le inserzioni pubblicitarie. Infatti, la piattaforma video di Google ha deciso di mettere al bando la pubblicità dai video no-vax. Dura vita per coloro che scelgono di fare della disinformazione la loro professione.

Via la pubblicità dai video no-vax su YouTube

Abbiamo assistito negli anni alla pubblicazione sul web di una quantità infinita di materiale no-vax, ovvero contro i vaccini e le vaccinazioni, che purtroppo hanno confuso e ingannato tanti genitori spaventati, alla ricerca di informazioni sulla pratica vaccinale e la sua sicurezza.

I canali preferiti dai terroristi della disinformazione sui vaccini sono i social network: pagine e pagine no-vax su Facebook, profili Twitter anonimi e agguerriti nell’attacco a chiunque cerchi di fare corretta informazione sui vaccini, e soprattutto YouTube, la piattaforma di pubblicazione di video sulla quale chiunque aprendo un profilo/canale può pubblicare filmati di varia durata. Nel corso degli anni su YouTube è stato caricato un numero impressionante di video contenenti falsità e strumentalizzazioni sui vaccini: conferenze organizzate da associazioni no-vax con medici radiati dall’albo, pseudo studi scientifici, testimonianze strappalacrime di famiglie di bambini malati o affetti da disturbi come l’autismo in cui si dà la colpa della loro condizione al vaccino.

Tutta questa propaganda ha contribuito a diffondere il “credo” no vax, perché di credo si tratta essendo assolutamente privo di qualunque fondamento scientifico, e purtroppo a far calare le vaccinazioni. Tanto che in Italia è stato necessario approvare una nuova legge per rendere obbligatori nuovi vaccini e inasprire le sanzioni per quelli di base già obbligatori.

Lo abbiamo visto con l’epidemia di morbillo iniziata a fine 2016 e che in Italia ha causato 13 morti in due anni e circa 7.500 contagiati. La malattia ora si sta diffondendo in altre zone del mondo, dove le vaccinazioni sono diminuite, per varie ragioni: nei luoghi dove sono presenti consistenti minoranze no vax, come in alcune zone degli Stati Uniti, e in quelli dove le condizioni sociali, economiche e sanitarie hanno impedito o ridotto le vaccinazioni, come le Filippine o il Madagascar, dove si sta assistendo a vere e proprie stragi di bambini. Tutte morti evitabili con la vaccinazione.

Non a caso l’Organizzazione mondiale della Sanità ha inserito l’esitazione vaccinale tra le 10 più gravi minacce alla salute globale nel 2019.

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Vaccino (iStock)

Alla propaganda vaccinale ha risposto un nuovo fronte di medici, esperti in comunicazione scientifica, istituzioni e associazioni attive nel campo della salute e della corretta informazione scientifica, smontando le bufale e le falsità sui vaccini. Grazie allo sforzo di questi professionisti si è affermata una nuova sensibilità tra i cittadini in merito alla corretta informazione medica ed anche a livello istituzionale, finalmente anche se in in ritardo, sono stati presi dei provvedimenti. Nessun tribunale stabilirà più alcun nesso di causalità tra vaccini e autismo, come purtroppo era accaduto qualche anno fa. I medici più attivi nella propaganda contro i vaccini sono stati radiati, mentre alcuni giornalisti che hanno pubblicato false informazioni sui vaccini sono stati sanzionati dal loro ordine professionale.

Certo, c’è ancora molto da fare nel contrastare la disinformazione, ma i no-vax nonostante la loro tenacia cominciano ad essere contestati e contrastati anche dai comuni cittadini. Il lavoro più grande deve essere fatto dai social media e social network, tutte quelle piattaforma dove i contenuti no-vax imperversano.

Anche qui però la musica sta cambiando ed è annuncio di oggi che su YouTube i video con contenuti contrari alle vaccinazioni non potranno più contare sulle inserzioni pubblicitarie. Come sappiamo, infatti, i canali YouTube possono aggiungere banner e annunci pubblicitari ai propri video per guadagnare in base alle visualizzazioni: più il video viene visto e più si guadagna, anche se per ottenere ricavi importanti servono numeri enormi. Alcuni canali YouTube molto popolari, specializzati in complottismo e disinformazione sono riusciti a guadagnare dai loro video. Ora, però, la festa è finita.

La piattaforma di Google ha deciso di mettere al bando la pubblicità sui video no-vax, perché “non sono in linea con le policy societarie che vietano di trarre profitto da video con materiale pericoloso e dannoso“. YouTube precisa che “i video promozionali contrari alle vaccinazioni rappresentano una violazione di queste politiche“. La decisione è stata annunciata in un comunicato inviato a BuzzFeedNews, che ha diffuso la notizia.

Uno scatto di sensibilità da parte di Google per tutelare la salute delle persone? Piuttosto la tutela dei propri guadagni, la decisione, infatti, è arrivata quando alcuni inserzionisti hanno ritirato la loro pubblicità da YouTube perché la loro azienda veniva associata a contenuti video contro i vaccini. Quando le società hanno visto che le inserzioni pubblicitarie dei loro prodotti compariva sui video contro la vaccinazione dei bambini hanno rinunciato a fare pubblicità su YouTube. Tra queste aziende c’è la Vitacost che produce vitamine e ha ritirato la propria pubblicità da YouTube qualche giorno fa.

Che ne pensate unimamme?

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