Global teacher prize 2019: il vincitore è l’insegnante Peter Tabichi

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Il vincitore del Global teacher prize 2019 è Peter Tabichi. Un insegnante francescano di matematica e fisica di una scuola in Kenya.

Anche quest’anno è stato assegnato il Global Teacher Prize, il premio internazionale volto a premiare i migliori insegnanti. Chi lo vince riceve anche un premio in denaro che ammonta ad un milione di dollari. L’insegnante che viene premiato si distingue per il suo lavoro. L’ente che organizza l’evento è la Varkey Foundation.

Nel 2018 è stata premiata l’insegnante Andria Zafirakou. La donna lavora in una scuola in un sobborgo di Londra. Ha vinto il premio grazie a una simpatica e utilissima idea per promuovere l’integrazione in una scuola difficile. Da il buon giorno ai suoi alunni in 35 lingue diverse, nella sua scuola si parlano 150 lingue differenti.  L’insegnante in questo modo si è guadagnata la fiducia di molti ragazzi, riuscendo tramite loro a stabilire contatti con i rispettivi genitori.

Il vincitore di quest’anno arriva, invece, dal Kenya ed è un docente di matematica e di fisica di 36 anni. Il suo scopo è quello di combattere la povertà e l’abbandono scolastico.

Quest’anno, tra i 50 maestri e professori finalisti scelti tra i candidati di tutto il mondo, era arrivato anche l’italiano Giuseppe Paschetto. Il professore di matematica che ha dichiarato: “Ho rinunciato da anni ai libri di testo, propongo o sono i ragazzi a proporre esperienze che partono da una domanda e arrivano a una sintesi con il metodo deduttivo”.

Il vincitore del Global Teacher Prize: l’insegnante francescano di una scuola rurale in Kenya

Peter Tabichi è l’insegnante di 36 anni che ha vinto il Global Teacher Prize 2019. Insegna matematica e fisica in una scuola secondaria rurale del Kenya e fa parte dell’ordine dei francescani.

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Peter insegna al Keriko Mixed Day Secondary School nel villaggio di Pwani, che si trova in una remota e semi-arida parte della Rift Valley del Kenya.

Insegna a studenti di diverse culture e religioni. I ragazzi studiano in aule scarsamente attrezzate, un solo computer, internet scarso e un rapporto studenti-insegnanti di 58:1. In più molti studenti per raggiungere la scuola percorrono 7 km a piedi.

Peter insegna in una regione colpita spesso da siccità e carestie. Il 95 % dei suoi studenti proviene da famiglie povere. Circa un terzo è orfano o ha solo un genitore ed in molti non hanno cibo a sufficienza per sfamarsi regolarmente. Inoltre, la situazione è difficile anche per l’abuso di droghe, gravidanze tra adolescenti, abbandono della scuola, matrimoni in giovane età ed anche per i casi di suicidio.

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Come riportato dal Global Teacher Prize, Peter ha fondato un club di ragazzi con talento e ampliato il Science Club della scuola. Ha aiutato gli alunni a realizzare progetti di ricerca di qualità, tanto che il 60% ora si qualifica per le competizioni nazionali.

Inoltre ha accompagnato gli studenti alla Kenya Science and Engineering Fair 2018. In quell’occasione, gli studenti hanno mostrato un dispositivo che avevano inventato per permettere a persone cieche e sorde di misurare gli oggetti.

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Il team di Mathematical Science si è inoltre qualificato per partecipare alla fiera INTEL, International Science and Engineering 2019 in Arizona, USA, per la quale si sta attualmente preparando. I suoi studenti hanno anche vinto un premio dalla Royal Society of Chemistry dopo aver sfruttato la vita vegetale locale per generare elettricità.

L’insegnante è molto attivo nella sua comunità, sa che investire sulla nuove generazioni è l’unico modo per permettere ai ragazzi di avere una vita migliore.

Peter impartisce, insieme ad altri colleghi, lezioni di matematica e scienze anche nei fine settimana e al di fuori delle lezioni. Si reca a casa dei suoi studenti, per incontrare le famiglie e per capire bene le sfide, che ogni giorno, questi ragazzi devono affrontare.

E’ riuscito a migliorare l’autostima dei suoi allievi. Le iscrizioni a scuola sono arrivate a 400 nell’arco di tre anni e sono diminuiti i casi di indisciplina, da 30 a solo tre a settimana.

Inoltre nel 2017, solo 16 studenti su 59 sono andati al college, mentre nel 2018 sono stati 26 gli studenti che si sono iscritti all’Università. Un dato importante è che anche il successo delle ragazze in quanto è aumentato in numero delle loro presenze.

“L’ Africa produrrà gli scienziati, ingegneri, imprenditori i cui nomi saranno un giorno famosi in ogni angolo del mondo. E le ragazze saranno una parte enorme di questa storia”

Peter ha vinto anche il premio in denaro, un milione di dollari, che investirà in attività didattiche nei territori dove insegna.

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Quando è stato premiato ha affermato l’importanza di questo riconoscimento: “Ogni giorno in Africa si volta una pagina e si inizia un nuovo capitolo. Oggi è un altro giorno. Questo premio non riconosce me, ma i giovani di questo grande continente. Io sono qui solo grazie a ciò che i miei studenti hanno raggiunto. Questo premio dà loro una possibilità, racconta al mondo che tutto è possibile. Come insegnante che lavora in prima linea, ho visto la promessa dei miei giovani, la loro curiosità, il talento, l’intelligenza e la convinzione. L’ Africa produrrà gli scienziati, ingegneri, imprenditori i cui nomi saranno un giorno famosi in ogni angolo del mondo. E le ragazze saranno una parte enorme di questa storia“.

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L’insegnante francescano dona l’80% del suo stipendio alla comunità in cui vive. A chi gli chiede il perché di questo gesto risponde: “L’austerità è il mio modo di vivere”.

Voi unimamme conoscete persone che si dedicano così all’insegnamento scolastico?

 

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