Coronavirus, come riconoscere i sintomi ora che siamo a casa: il vademecum dell’Istituto superiore della sanità per sapere cosa fare.
Il premier Conte in un discorso alla nazione ha infatti informato i suoi cittadini che l’Italia da oggi è una zona totalmente rossa, le restrizioni che erano previste per le zone arancione saranno adesso estese fino al 3 aprile a tutto il paese quindi la mobilità sarà limitata per evitare la diffusione del coronavirus. Gli spostamenti sono autorizzati soltanto in caso di necessità, di lavoro e di salute, e per tutti vale la regola di stare a casa per evitare il contagio. In molti si stanno però chiedendo come riconoscere i sintomi del coronavirus se dovessere presentarsi in questi giorni e l’Istituto superiore della sanità ha rilasciato a questo proposito un vademecum su come riconoscere subito i primi sintomi della malattia e poter sapere come comportarsi e quale iter seguire.
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Sono 8 punti che nascono per rispondere a delle ipotetiche domande, come cosa fare in caso di sintomi, chi chiamare e come spostarsi. Tutte informazioni apparentemente banali ma che sono state scritte in un documento di facile comprensione per tutti.
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Sono solo otto punti, ma se restiamo a casa e li osserviamo scrupolosamente salveremo oltre la nostra vita anche quella dei nostri cari e di tante altre persone.
E voi Unimamme siete rimaste a casa oggi? Vi sembra che questo vademecum sia esaustivo?
Ecco di seguito i numeri da chiamare divisi per regione:
Numeri verdi regionali
Abruzzo
ASL n. 1 L’Aquila:118
ASL n. 2 Chieti-Lanciano-Vasto: 800 860 146
ASL n. 3 Pescara: 118
ASL n. 4 Teramo: 800 090 147
Basilicata: 800 99 66 88
Calabria: 800 76 76 76
Campania: 800 90 96 99
Emilia-Romagna: 800 033 033
Piacenza: 0523 317979: attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13
Friuli Venezia Giulia: 800 500 300
Lazio: 800 11 88 00
Liguria: 112
Lombardia: 800 89 45 45
Marche: 800 93 66 77
Molise: 0874 313000 e 0874 409000
Piemonte:800 19 20 20 attivo 24 ore su 24
800 333 444 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20
Provincia autonoma di Trento: 800 867 388
Provincia autonoma di Bolzano: 800 751 751
Puglia: 800 713 931
Sardegna: 800 311 377
Sicilia: 800 45 87 87
Toscana: 800 55 60 60
Umbria: 800 63 63 63
Val d’Aosta: 800 122 121
Veneto: 800 462 340
Rimangono poi validi il Numero di pubblica utilità 1500 e il Numero unico di emergenza 112 (o 118) da chiamare però solo se strettamente necessario.
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