“L’epidemia ha i mesi contati”: i motivi spiegati da un immunologo

L’epidemia di Coronavirus in Italia sarà presto “domabile”: parola di immunologo.

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“L’epidemia ha i mesi contati”: i motivi spiegati da un immunologo – Uiversomamma.it (Prelievo con tampone a Roma. Foto di TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Nonostante i casi di Coronavirus siano in rapido aumento in Italia, come nel resto d’Europa, anche con nuovi ricoveri in ospedale e purtroppo un aumento nel numero dei morti, ci sono buone ragioni per essere fiduciosi. Si tratta solo di stringere i denti ancora qualche mese.

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È quanto sostiene l’immunologo Francesco Le Foche, professore all’Università La Sapienza di Roma, che non nasconde un cauto ottimismo. Fondamentale, naturalmente, continuare ad osservare le regole di prevenzione sanitaria, tra cui l’uso della mascherina, ultimamente molto contestato da coloro che ne negano l’utilità e tendono a sminuire la pericolosità del virus Sars-CoV-2. Ecco cosa ha detto l’immunologo.

L’epidemia di Coronavirus i Italia sarà domabile in pochi mesi secondo l’immunologo Le Foche

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“L’epidemia ha i mesi contati”: i motivi spiegati da un immunologo – Uiversomamma.it (Test sierologico rapido. Foto di TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Ancora qualche mese di pazienza, di sforzi e piccoli sacrifici, poi l’epidemia del nuovo Coronavirus Sars-CoV-2 sarà perfettamente “domabile” grazie alle cure con i nuovi farmaci e i vaccini in sperimentazione. È quanto sostiene l’immunologo dell’Università La Sapienza Francesco Le Foche.”Ci sono le premesse per essere fiduciosi e aspettarsi che questa epidemia entro marzo-aprile sia finalmente domabile“, afferma l’immunologo in un’intervista al Corriere della Sera.

Da qualche giorno i casi totali di Coronavirus in Italia sono tornati sopra le 5mila unità giornaliere, con un aumento sensibile anche del numero dei morti, 39 decessi il 12 ottobre, dei ricoverati in ospedale, che sono 4.821, e dei pazienti in terapia intensiva, saliti a 452 casi. Certo, non i numeri spaventosi della scorsa primavera e con la stragrande maggioranza di contagiati che si trovano in isolamento domiciliare (oltre 77mila), per lo più con pochi sintomi o asintomatici.

Proprio queste caratteristiche dei nuovi contagi non preoccupano il professor Le Foche, che appunto spiega: “La maggior parte dei contagiati esprime una forma di malattia molto blanda, probabilmente perché la carica virale del Sars-CoV-2 è molto bassa. Le mascherine stanno svolgendo un ruolo fondamentale – sottolinea l’immunologo -. Bloccano il virus o nella peggiore delle ipotesi ne riducono la trasmissione e questo fa sì che chi si infetta non riporta gravi danni“.

Sulla carica virale, l”immunologo precisa che il virus non è cambiato: “È esattamente lo stesso. Per carica virale si intende la quantità di virus che aggredisce una persona esposta al contagio. Se la carica è bassa l’individuo non si ammala“.

Riguardo agli ospedali che tornano a riempirsi, Le Foche spiega che: “Entrano più pazienti ma altrettanti vengono dimessi in buona salute. La situazione è sotto controllo. Le uniche difficoltà riguardano le persone positive che devono restare in reparto in quanto non hanno abitazioni sicure dove trascorrere l’isolamento“. In questo caso, sottolinea l’immunologo, servono alloggi alternativi per le persone che devono stare isolate in casa, lontano dagli altri familiari, in modo da non occupare posti letto in ospedale che dovrebbero restare liberi per chi ne ha veramente bisogno. Sta alle Regioni provvedere a questa esigenza.

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Sulle nuove misure restrittive che il governo sta per varare, Le Foche è d’accordo: “È giustissimo mettere in campo tutto quello che è possibile. La sanità pubblica deve dare il massimo in questa fase e lo stesso devono fare i cittadini, consapevoli che i comportamenti individuali sono la terapia più efficace“.

L’immunologo, poi, ribadisce l’importanza dell’uso della mascherina protettiva, che va “usata correttamente“. Infatti, “indossarla sotto il naso è come non averla, perché il virus è nel respiro. Chi ha una vita attiva dovrebbe cambiarla due volte al giorno, se è consunta e sporca non serve a niente“, è la raccomandazione.

Il professore è ottimista sull’esito della pandemia, che secondo lui verrà sconfitta o almeno domata la prossima primavera, grazie ai vaccini e farmaci in sperimentazione: “La battaglia verrà vinta dalla scienza che sarà pronta con vaccini e farmaci, quindi dobbiamo resistere altri 5-6 mesi attrezzando gli ospedali meglio di quanto sia stato fatto fino a oggi, considerando anche che il Covid si mischierà con l’influenza“.

Tra i vaccini attualmente in sperimentazione, sono in dirittura d’arrivo almeno quattro, di cui uno o più di uno dovrebbero essere pronti alla somministrazione già a fine inverno, spiega l’immunologo. Infine, molto importanti sono gli anticorpi monoclonali. “Avranno un ruolo fondamentale – spiega Le Foche – come è stato per altre malattie, ad esempio quelle autoimmuni. Sono farmaci biotecnologici che svolgono la funzione del sistema immunitario nel difenderlo. Nel caso di questo virus bloccano la proteina Spike grazie alla quale penetra nelle cellule e agiscono in 3-4 ore. I pazienti dopo 3 giorni stanno bene. Come Trump“, conclude. Il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato la sua positività al virus lo scorso 2 ottobre ed era stato ricoverato quattro giorni in ospedale. Proprio grazie a un cocktail di anticorpi monoclonali si è subito rimesso in piedi.

Riguardo alle previsioni sulla fine della pandemia, occorre ovviamente prudenza. Ricordiamo quando lo scorso aprile citammo le proiezioni sui dati di WorldOMeters che davano addirittura la fine della pandemia per l’estate, con l’azzeramento dei ricoveri in ospedale a fine maggio e dei decessi ad agosto, in Italia e in altri Paesi. L’andamento invece è stato tutt’altro. Le previsioni di Le Foche, tuttavia, non indicano numeri dettagliati, che ora non possono essere dati, né parlano di “fine” vera e propria della pandemia, ma di virus domabile, grazie ai progressi della scienza. Staremo a vedere.

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“L’epidemia ha i mesi contati”: i motivi spiegati da un immunologo – Uiversomamma.it (Personale sanitario all’ospedale di Tor Vergata. Foto di ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

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