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Come si trasmette il Covid-19? Informazioni punto per punto sul contagio

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Valentina Crea

Si sta cercando in tutti i modi di evitare la diffusione del Coronavirus, limitare il contagio con le persone infette è importante. Un elenco con i principali motivi di contagio.

Foto da Adobe Stock

Purtroppo stiamo attraversando un periodo storico molto duro legato alla pandemia del coronavirus SARS-CoV-2. Si sta cercando in tutti i modo i limitare la diffusione del virus, secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) potrebbe aver già infettato un decimo della popolazione mondiale.

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, SI TRASMETTE ANCHE PER VIA AEREA SECONDO I CDC

Recenti studi hanno però concluso che la gran parte delle persone positive al tampone non infetta nessuno, con molto sorpresa degli esperti. Uno studio è stato appena pubblicato dalla rivista Science e la ricerca si è svolta negli stati indiani di Andhra Pradesh e Tamil Nadu, dove i sistemi sanitari dispongono di efficaci sistemi di sorveglianza sviluppati durante l’epidemia di AIDS, ha analizzato oltre mezzo milione di persone sottoposte a tampone.

Coronavirus contagio: ecco come avviene

Foto da Adobe Stock

I risultati che si sono ottenuti dallo studio indiano dimostrano come la SARS-CoV-2 non si diffonde nella popolazione in modo uniforme ma a grappoli. Nello studio di Science, e riportato anche da Oggi Scienza, mentre il 70% delle persone risultate positive non ha contagiato nessun altro, il 60% di tutti i contagi è riconducibile ad appena l’8% degli infetti.

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Ma come avvengono i contagi? Ci devono essere una serie di circostanze e come dicono gli esperti a volte “ci si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato“.

La prima premessa da fare è che una persona infetta uno o due giorni prima che i sintomi si manifestino ha una carica virale molto alta. Stare a contatto con questa persona può essere pericoloso perché non avendo sintomi non sa di essere contagioso. Ma è sbagliato, secondo questi studi, parlare di superdiffusori. Conta infatti soprattutto l’ambiente, ossia i luoghi e i comportamenti a rischio.

Ecco quindi cosa e chi può favorire il contagio:

Quindi gli ambienti ed i comportamenti a rischio possono favorire la diffusione. Si pensi al fatto che i maggiori contagi avvengono:

  • in ospedale
  • nelle residenze per anziani,
  • sui mezzi di trasporto,
  • nei bar e ristoranti,
  • nelle palestre,
  • durante le riunioni di lavoro,
  • nei luoghi di culto,
  • nei call center,
  • nelle prigioni,
  • sulle navi da crociera
  • ad eventi come matrimoni, funerali o feste private.

Sarebbe meglio evitare questi luoghi quando sono super affollati.

Conta però anche il tempo di permanenza: 15 minuti sono infatti il lasso di tempo ritenuto necessario perché avvenga la trasmissione virale.

Circa le modalità di contagio ricordiamo che:

  • il virus si trasmette attraverso i famigerati droplets, le goccioline di muco e saliva che espelliamo con starnuti, colpi di tosse, cantando e parlando ad alta voce.

LEGGI ANCHE: PEDIATRI SUL CORONAVIRUS: PREVENZIONE E TAMPONI NECESSARI PER L’AUTUNNO

  • il virus può però passare da una persona all’altra anche per contatto diretto e prolungato con una persona infetta
  • il virus può essere trasmesso per contatto indiretto con una superficie contaminata e toccandosi poi il viso con le mani

C’è infine un ultimo e dibattuto caso:

  • il virus può trasmettersi via aereosol, ossia con le piccole goccioline che fluttuano in aria e che emettiamo respirando o parlando.

Purtroppo al momento non è stato ancora ufficialmente riconosciuto dall’OMS come modalità di contagio anche se l’Organizzazione mondiale non la esclude. E questo anche se i CDC americani hanno da poco dichiarato che il Coronavirus si diffonde anche per via aerea, ossia tramite aereosol.

Sicuramente essere prudenti può aiutare. In Giappone per esempio dove le autorità hanno raccomandato alle persone di evitare luoghi chiusi, spazi affollati e contatti stretti e di indossare sempre le mascherine, alle persone viene chiesto di non urlare o cantare all’aperto o allo stadio. Inoltre anche sui mezzi pubblici le persone non parlano o, se lo fanno, parlano a bassa voce.


Voi unimamme sapevate queste informazioni? Cosa ne pensate? Pensate sia possibile imparare a non urlare per noi italiani?

Sapete cosa fare se si entra in contatto con un positivo?

Per restare sempre aggiornato su notizie, ricerche e tanto altro continua a seguirci su GOOGLENEWS.

Valentina Crea

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