Si avvicina la scadenza per usufruire del bonus centri estivi: quali sono le categorie di cittadini che potranno usufruirne e come?
Sta per finire l’anno scolastico e le famiglie sanno quanto sia importante mandare i propri figli in un centro estivo. Purtroppo il lavoro non ci dà possibilità di fare in altro modo e ogni anno, alla fine della scuola, si va alla ricerca di un centro che sia vicino casa o nei pressi del lavoro che soddisfi i figli ma anche i genitori. I bambini e i ragazzi svolgono attività sportive, fanno i compiti e soprattutto socializzano in questi centri e sappiamo quanto sia importante! Ma purtroppo il costo è sempre piuttosto elevato e se si ha più di un figlio è un serio problema per il budget delle famiglia.
Per aiutare le famiglie che hanno figli minori dal 3 ai 14 anni, il governo ha stabilito un bonus per i centri estivi di cui potranno beneficiare. È una buona notizia per i nuclei familiari che, in questo periodo in particolar modo, hanno grosse difficoltà a tirare avanti. Il bonus erogato dallo stato, copre fino a 100 euro settimanali della spesa per il centro estivo diurno; la frequenza dei bambini o ragazzi al centro deve essere minimo di una settimana e massimo di 4 settimane. Vi sono anche delle regole precise per quanto riguarda il centro estivo che verrà scelto: devono essere conformi alle leggi in materia di igiene e sicurezza, privi di barriere architettoniche, il consumo dei pasti deve avvenire in locali idonei e deve esserci un presidio di pronto soccorso.
La domanda, per essere ammessi al bonus, deve essere presentata entro il 30 giugno 2023 solo telematicamente all’ente che farà i controlli e le verifiche per ammettere la richiesta cioè l’INPS che ha istituito un servizio apposito. Il meccanismo è stato semplificato al massimo, chiaramente si potrà accedere, come ormai siamo abituati a fare, tramite lo SPID o CIE, le nostre credenziali digitali. Nella domanda ci verrà chiesto di inserire la documentazione necessaria per il calcolo dell‘ISEE.
L’ammissione al bonus è determinata dalla soglia del reddito delle famiglie richiedenti, i nuclei con il reddito più basso avranno ovviamente il bonus al 100 per cento mentre le altre, man mano che sale il reddito, vedranno rimborsi con percentuali più basse. Ma vediamo esattamente nel dettaglio:
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