Tutto quello che bisogna sapere sul ciuccio, ecco quando toglierlo a vostro figlio, assolutamente entro questa età. Le informazioni utili da conoscere.
Il dilemma che assale tanti neogenitori è: dare o non dare il ciuccio ai loro bambini, soprattutto quando sono molto piccoli. È un’abitudine utile o inutile? Ma soprattutto, una volta abituati i figli al ciuccio, quando va tolto? E come? A tutte queste domande danno una risposta gli esperti.
La questione ciuccio sì o ciuccio no divide ancora alcuni esperti ma la maggior parte ritiene che si possa dare ai neonati e ai bambini piccoli ma seguendo alcune regole fondamentali e soprattutto senza esagerare. Il ciuccio, come sanno molti genitori, serve a tranquillizzare e consolare il bambino, perché ricorda l’attaccamento al seno materno. Non può essere però un sostitutivo di quest’ultimo gesto e tanto meno dell’allattamento. Così come non può sostituire le coccole e il contatto fisico con i genitori.
Di seguito, tutti i consigli utili sull’utilizzo del ciuccio e soprattutto sull’età massima entro cui darlo ai bambini. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Il ciuccio va dato con tranquillità ai bambini, a meno che non lo rifiutino, in questo caso non insistete. Non bisogna esagerare nell’uso, come abbiamo detto il ciuccio non deve essere un sostitutivo di allattamento e coccole. Inoltre, non va dato ogni volta che il bambino piange o fa i capricci, perché si rischia di dargli una cattiva abitudine. Piuttosto, bisogna cercare di capire i motivi del pianto e dei capricci. Al contrario, il ciuccio può essere utile in alcuni momenti piuttosto difficili, ad esempio quando il bambino non riesce ad addormentarsi o piange per le coliche. In questi casi il ciuccio ha un potere calmante e consolatorio ed è consigliato dagli esperti.
Il ciuccio è indicato nei neonati dopo il primo mese di vita e nei bambini piccoli fino ai 3 anni di età al massimo. Non va dato subito ai neonati, perché il suo uso potrebbe interferire con l’allattamento. Mentre i 3 anni di età sono il limite massimo da non superare perché il ciuccio potrebbe interferire con lo sviluppo del palato e dei denti, inoltre non aiuta a sviluppare il senso di autonomia e sicurezza nei bambini.
Se i genitori hanno dato ai bambini la cattiva abitudine di mettere in bocca il ciuccio ogni volta che sono arrabbiati, piangono o fanno i capricci, poi sarà molto difficile toglierlo quando cominciano a crescere. Il ciuccio, infatti, è stato usato come un sostitutivo delle attenzioni affettive che invece i bambini avrebbero dovuto ricevere dai genitori. In caso di pianti e capricci, insomma, un abbraccio o una coccola sono da preferire al ciuccio e i genitori che hanno abituato male i figli dovranno recuperare in questo campo.
Quando arriva l’età di togliere il ciuccio al proprio figlio, ovviamente è necessario procedere per gradi. Può capitare che il bambino stesso perda interesse al ciuccio e in questo caso sarà un processo naturale. Altrimenti è meglio abituarlo a fare meno del ciuccio in modo graduale. Togliere il ciuccio al bambino all’improvviso può causargli un trauma, un comportamento assolutamente da evitare. Piuttosto è preferibile darglielo sempre meno, facendo capire al bambino che ci sono altre cose più interessanti e piacevoli. Le indicazioni che vi abbiamo dato qui sono generiche e a scopo informativo, non sostituiscono il consulto del pediatra.
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