Ladro di libri arrestato per furto aggravato: una misura eccessiva?

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La vicenda si è svolta in una nota libreria nel centro di Roma. un quarantenne è stato arrestato per aver rubato 318 euro di libri. Ha dichiarato che ama leggere ma non può permettersi di comprarli. C’è chi ritiene che sia stato ingiusto mettergli le manette.

Un uomo di 40 anni si aggirava con aria da intellettuale, così lo ha definito il giornalista del “Messaggero” che riporta la notizia del fatto.

Saremmo curiosi di conoscere i parametri che fanno di una persona un intellettuale nell’aspetto, oltre agli stereotipi degli occhiali, la giacca a costine  e le polacchine ai piedi.

Ma torniamo ai fatti: quest’uomo preleva vari titoli dagli scaffali, dalla saggistica alla narrativa, tanti da cominciare a infilarli in una sacca di tela, di quelle usate come sporta per la spesa. Il sedicente intellettuale viene notato dalla guardia giurata, in servizio all’interno del punto vendita. Inizialmente ha pensato che li avesse messi da parte, essendo molti, per poi tirarli fuori alle casse e pagarli.

Così non è stato, il cliente infatti ha guadagnato l’uscita con una fretta eccessiva e pertanto sospetta. L’uomo in divisa lo ha fermato appena aveva varcato la porta. Il ladro di libri ha negato fino all’ultimo il furto, dicendo che era stata una deplorevole dimenticanza, una distrazione. Ma poi davanti alle forze dell’ordine, sopraggiunte dopo la chiamata dei responsabili della libreria, alla fine ha ammesso le sue colpe dichiarando di essere un appassionato lettore, un amante dei libri, un cultore della parola scritta, non in grado di sostenere le spese della sua passione. A nulla è servita la confessione, l’uomo è stato tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato.

318 euro non sono pochi, ma forse l’arresto risulta eccessivo e così Nori Corbucci, scrittrice e moglie dello scomparso regista Sergio Corbucci, su Twitter ha lanciato un  post di solidarietà nei confronti del quarantenne: ” A mio giudizio non meritava le manette. Invito le persone giuste a scrivere un pensiero di solidarietà”.

Il reato c’è, ma in tempi di crisi anche i libri sono diventati un lusso, però in un’epoca dove leggere diventa un esercizio sempre meno praticato, quest’uomo ha dimostrato che non esiste solo la fame che ci porta a cercare un piatto di pasta, c’è anche una fame che attacca lo spirito, l’intelletto, quando non riusciamo a sostenere la nostra esigenza di sapere.

Stati di indigenza che riducono un uomo a rubare qualcosa che dovrebbe essere alla portata di chiunque, fanno riflettere. Non soffermiamoci al semplice giudizio del “fatto criminoso”, e forse le parole spese da Nori Corbucci non sembreranno così insensate.

E voi, cari Unigenitori, che avreste fatto al posto di chi ha tratto in arresto il ladro di libri?

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