Papa Francesco e la necessità di aiutare la donna dopo un aborto

Papa Francesco durante la conferenza stampa in aereo dopo la GMG di Panama. Credits: Vatican News, fermo immagine del video.

Durante la conferenza stampa nel viaggio di ritorno da Panama, il Papa tratta diversi argomenti, l’aborto, l’educazione sessuale ed il celibato dei preti.

Durante il lungo viaggio per tornare in Vaticano, una volta conclusasi la 24° Giornata della Gioventù di Panama, il Papa parla ai giornalisti presenti con lui sull’aereo.

Gli argomenti trattati, durante la conferenza stampa, sono stati diversi, si è parlato di aborto, di misericordia, di educazione sessuale e del celibato dei sacerdoti.

Il Papa per 50 minuti ha risposto alle domante che i giornalisti gli hanno posto e sull’aborto ha dichiarato che sono drammi terribili, ma bisogna aiutare la donna: “Il problema non è dare il perdono, ma accompagnare una donna che ha preso coscienza di aver abortito. Sono drammi terribili. Bisogna essere nel confessionale e tu devi lì dare consolazione”.

 

Papa Francesco sull’aborto: Il problema non è dare il perdono, ma accompagnare la donna”

Sul volo di ritorno da Panama, Papa Francesco risponde a chi gli chiede la sua posizione sull’aborto sottolineando il messaggio della misericordia: ”Il messaggio della misericordia è per tutti, anche per la persona umana che è in gestazione. Dopo questo fallimento, c’è pure misericordia. Ma una misericordia difficile, perché il problema non è dare il perdono ma accompagnare una donna che ha preso coscienza di avere abortito. Sono drammi terribili. Una donna quando pensa quello che ha fatto”.

Parla di consolare la donna per far trovare una via di conciliazione verso il figlio: “Bisogna essere nel confessionale, lì devi dare consolazione e per questo ho concesso a tutti i preti la facoltà di assolvere l’aborto per misericordia. Tante volte, ma sempre, loro devono “incontrarsi” con il figlio. Io tante volte, quando piangono e hanno questa angoscia, le consiglio così: tuo figlio è in cielo, parla con lui, cantagli la ninna nanna che non hai potuto cantargli. E lì si trova una via di riconciliazione della mamma col figlio. Con Dio, la riconciliazione c’è già, Dio perdona sempre. Ma anche lei deve elaborare quanto è accaduto. Il dramma dell’aborto, per capirlo bene, bisogna stare in un confessionale. Terribile”.

“Il sesso è un dono di Dio non è un mostro”, il Pontefice promuove l’educazione sessuale nelle scuole

Un’altra domanda che viene rivolta al Papa è legata all’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole. Si parte dal concetto che un problema comune in tutto il Centroamerica è quello legato alle precoci gravidanze. Solo a Panama lo scorso anno sono state diecimila.

Il Pontefice vorrebbe che nelle scuole si trattasse come materia quella dell’educazione sessuale, in quanto il sesso non deve essere visto e spiegato come un mostro, ma bisogna educare i ragazzi: “Credo che nelle scuole bisogna dare l’educazione sessuale. Il sesso è un dono di Dio non è un mostro. È il dono di Dio per amare e se qualcuno lo usa per guadagnare denaro o sfruttare l’altro, è un problema diverso. Bisogna offrire un’educazione sessuale oggettiva, come è, senza colonizzazioni ideologiche. Perché se nelle scuole si dà un’educazione sessuale imbevuta di colonizzazioni ideologiche, distruggi la persona. L’ideale è che comincino a casa, con i genitori. Non sempre è possibile per tante situazioni della famiglia o perché non sanno come farlo. La scuola supplisce a questo, e deve farlo, sennò resta un vuoto che viene riempito da qualsiasi ideologia”.

“Il pastore deve pensare ai fedeli” la risposta di Papa Francesco sul celibato dei sacerdoti

Papa Francesco ha parlato anche dal celibato dei sacerdoti, perché gli è stato chiesto se permettendo al sacerdote di potersi sposare, si avvicinerebbero più giovani alla Chiesa. Il Papa è irremovibile, non vuole essere lui a cambiare le regole, anche a costo di sembrare rigido: “Penso che il celibato sia un dono alla Chiesa e non ci sarà un cambiamento per rendere il celibato dei sacerdoti “opzionale”, come già avviene nella Chiesa cattolica di rito orientale. Io non lo farò, e questo rimane chiaro. “Sono chiuso? Forse, non sento di mettermi davanti a Dio con questa decisione. Il pastore deve pensare ai fedeli“. Il Papa ha aperto una possibilità nei luoghi dove ci poterebbe essere la necessità di preti: “Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nei posti lontanissimi, penso alle isole del Pacifico, ma è qualcosa da pensare quando c’è necessità pastorale. Il pastore deve pensare ai fedeli.

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