Silvia Romano: tutte le assurde polemiche dopo il rapimento

Foto di Silvia Romano (Pagina Facebook di Silvia Romano)

Molte persone stanno ingiustamente insultando, attraverso i social, Silvia Romano. La giovane volontaria è stata rapita in Kenya il 20 novembre.

Silvia Romano, lo ricordiamo,  è una giovane volontaria milanese di 23 anni, che lavora per l’Onlus Africa Milele.

La ragazza il 20 novembre è stata rapita in Kenya dove si trovava per aiutare i bambini bisognosi. In base alle prime testimonianze, i rapitori cercavano proprio lei, “la donna bianca”. Sono ancora in corso le indagini per poterla trovare.

Ma come spesso accade in queste situazioni è la violenza immotivata del popolo di internet a colpire, come un pugno nello stomaco. Una volta appresa la notizia del rapimento, su Facebook e Twitter tantissimi utenti hanno rivolto gravi insulti e offese contro la giovane volontaria. Un odio inutile e sterile che troppo spesso si riversa in modo inspiegabile contro le vittime, per lo più donne, di violenze e soprusi.

Polemiche ingiuste sui social nei confronti di Silvia Romano

Ed ecco quindi che a spulciare un po’ i vari Facebook e Twitter di testate importanti che riportano la notizia, si leggono frasi come: “Quei selvaggi le insegnino le buone maniere sessuali“, “se lo è andato a cercare, poteva far volontariato alla mensa della Caritas vicino casa” e lo Stato non deve pagare per una scriteriata in cerca di emozioni forti“. Offese gratuite, che in primis sono frutto di poco rispetto e poca considerazione per la donna. Lo stesso è avvenuto per Simona Parri e Simona Torretta, rapite in Iraq nel 2004 e per Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rapite nel 2014 in Siria. Tutte sono state poi liberate e si è parlato del pagamento di un riscatto da parte dello Stato, con relativa indignazione.

L’ex presidente del Senato, Piero Grasso, ha definito i commenti “scandalosi” e ha chiesto di non dare più spazio né visibilità all’odio, al rancore, all’ignoranza, a chi vomita veleno su una giovane ragazza che ha scelto di dedicare un pezzo della sua vita agli altri.

Sulla pagina del sito della Onlus, con la quale lavora Silvia, c’è questa scritta:“Non ci sono parole per commentare quello che sta accadendo. Silvia, siamo tutti con te. Africa Milele Onlus

E anche noi, unimamme, siamo con Silvia!

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