Un bambino non vedente non può andare a scuola: un “nonno” lo aiuta

bambino non vedente
fonte: iStock

Un bimbo non vedente viene aiutato da un uomo di 84 anni.

Unimamme, oggi vi parliamo di una bella storia di solidarietà tra un uomo di 84 anni e un bambino non vedente di 6.

Un nonno di 84 anni aiuta un bimbo non vedente

La vicenda si svolge a metà tra le province di Arezzo e di Firenze e vede protagonista Romano Carletti, un ex dipendente dell’Enel che ha creato il locale Allo Chalet.

Romano si è trovato ad aiutare una famiglia macedone composta da 5 persone dove, il figlio più piccolo, di 6 anni, è non vedente.

Il pulmino che tutti i giorni conduce i bambini a scuola a Pelago, il centro più vicino, non può caricare il bimbo non vedente di 6 anni per questioni di sicurezza, dal momento che non è attrezzato adeguatamente per ospitare un bimbo con questa disabilità.

Così è entrato in scena Romano che, tutte le mattine, va a prendere a casa il piccolo, lo accompagna a Pelago e poi torna a casa sua a Montemignaio.

Quando finisce la scuola va a riprendere il piccolo e lo riporta a casa, ogni volta sono 60 km. di tornanti.

Questa storia sarebbe rimasta dimenticata se, lo stesso Romano, non avesse partecipato a un incontro politico con Fabio Venneri, ex assessore di Rignano e gli avesse detto: “tutte belle parole, ma perché nessuno dà un mano a questo figliolo? E da lì è diventato un personaggio suo malgrado”.

In realtà i comuni di Montemignaio e di Pelago si sono interessati alla vicenda del piccolo.

Il sindaco Pertichini ha sottolineato: “il mio Comune si è mosso eccome, altrettanto ha fatto quello di Pelago. Abbiamo anche allertato le assistenti sociali per stare accanto alla famiglia. Quanto a Romano Carletti, gli faccio un applauso lungo da qui alla Sicilia, il suo gesto è encomiabile. Romano è venuto più volte in Comune per chiedere l’interessamento verso il piccolo e noi ci siamo prestati anche se la questione è purtroppo rimasta aperta”.

A ostacolare gli aiuti nel confronti del bimbo c’è la situazione della sua famiglia, in Italia con un visto turistico.

Sempre il sindaco ha precisato: “adesso per prima cosa dobbiamo superare gli ostacoli del soggiorno, è il modo per aiutare concretamente questo bimbo sfortunato”.

Da parte sua Romano si schernisce “queste cose si fanno e non si dicono”.

Noi speriamo che preso il Comune possa aiutare questo bambino a cui generosamente Romano sta dedicando il suo tempo e il impegno.

Unimamme, cosa ne pensate di quanto raccontato su La Nazione?

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