“Sono marito, padre, nonno e imprenditore” a favore del part time per le mamme

part time

Un imprenditore padre di famiglia spiega perché si dovrebbe concedere il part time alle donne.

Part time: perché è giusto

L’imprenditore Fabrizio Roccanello, imprenditore, padre, nonno e marito, ha deciso di scrivere alla rubrica di Concita De Gregorio su La repubblica: Invece Concita, spiegando il motivo per cui si dovrebbe dare alle donne il part time.

Eccola qui:

Sono marito, padre, nonno e imprenditore. Ho vissuto con bellissime figure femminili, una madre, una moglie incredibile, tre figlie meravigliose, quattro nipotine che crescono splendidamente e anche quattro collaboratrici in azienda che non potrei aver avuto migliori. Quando mia moglie Maria ha letto la rubrica del 6 luglio voleva scrivere per sostenere la condizione femminile nel lavoro. Poi ho letto anch’io e le ho detto ‘Tu saresti troppo di parte, lo faccio io’”.

Non posso non sostenere quel meraviglioso mondo di donne che ruota da sempre attorno alla mia vita. Con Maria abbiamo sempre impostato una parità uomo-donna su molti aspetti. Quando nella mia attività ho dovuto distribuire gli impegni ad altri ho cercato una segretaria ma poi ho dovuto allargare il giro ad altre figure con impegni professionali più forti. La segretaria è diventata una collaboratrice e presto tutta la parte amministrativa/commerciale è diventata gestione di un qualificato staff femminile”.

“D’altra parte mi son sempre detto: ‘Se le mie figlie hanno doti e valori personali e professionali di un certo livello, perché non poter trovare pari collaboratrici?’. Così è stato: ragazze inserite in azienda in posizioni chiave. Naturalmente poi le cose cambiano: le ragazze diventano donne, fidanzate, spose e madri. E qui si apre quel capitolo del doppio incarico che ogni donna prima o poi deve affrontare; questo valeva anche per le nostre figlie: lavoro e famiglia, maternità e allattamento, asilo e malattie..”.

“Qualche dubbio sul ‘part-time’ a una donna? Sarebbe stato come rinnegare pensieri e valori di una vita. Quindi prima una con il figlio adottivo e poi con il secondo, poi l’altra con due bimbe… periodi difficili, affrontati in azienda con puntiglio ma con la convinzione di poter trovare la ‘quadratura del cerchio’ anche con due part-time“.

“Nonostante l’ampliamento del lavoro, con più offerte commerciali, più ordini, più fatture: tutto sotto controllo. Quando hai due collaboratrici quasi eccezionali ti senti pronto ad affrontare le sfide più dure. Ma nessun giorno è sempre uguale al precedente e ora abbiamo due prossimi lieti eventi: un parto in luglio e uno in agosto; certo andremo in tilt e per un po’ non ci saranno giorni tranquilli. E dopo? Nuovi part-time? Potrò mai negarli?”.

Sarà una sfida nel lavoro, con soci e dipendenti, con il tempo e tutto. Ho una certa età ma mi sento ancora di prendere in mano questa situazione per cercare di vincerla. Ci vorrà più impegno, ma ne sono certo: avrò anche la soddisfazione di esser andato un po’ controcorrente e di dare un mio segnale positivo in questa società. Il part-time costa, scompiglia l’organizzazione aziendale, soprattutto se la dimensione è modesta, lo Stato non facilita, le aziende nicchiano, ma resta un problema che deve essere affrontato dalla società tutta”.

Cari colleghi imprenditori quando una donna vi chiede il part-time pensate a vostra moglie o alle vostre figlie o nipoti perché potrebbero trovarsi esse stesse nelle stesse condizioni di chi avete davanti. Niente sarà facile, ma potreste ricevere magari un sorriso che vale molto, molto di più di quanto perderete“.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questa lettera pubblicata sul blog di Repubblica?
Noi vi lasciamo con un approfondimento sulle mamme che lavorano part time e allevano figli più sani.

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