“Il primo anno da genitori”: ironiche vignette che mostrano come cambia la vita


parenting-finalblog1Grant Snider
è una specie di genio: è un artista del fumetto e sa rendere in maniera dolce e raffinata dei sentimenti non sempre facili da “acchiappare”. Questo giovane, che parallelamente al disegno studia per diventare dentista, ha un blog che si chiama incidental comics dove illustra a tutti la sua passione per le immagini.

Ciò che ha colpito noi di Universomamma sono una serie di vignette in cui Grant, padre da un anno, ha sintetizzato perfettamente cosa significa essere genitori. Sì perché non importa quanto ti dicano “vedrai quanto la tua vita cambierà”, “il tempo per te lo ritaglierai quando il bimbo dormirà” o “niente sarà più come prima”, bisogna vivere l’esperienza di diventare genitori per capirlo.

Nella prima serie di vignette Grant  comincia a raccontare come “diventare genitore abbia alterato il mio senso del tempoperché tutto viene infatti dedicato al bambino:

  • il gioco,
  • la lettura della fiabe,
  • il pisolino,
  • il pasto,
  • il bagnetto
  • e la messa a letto (spesso voi genitori siete sfiniti sul pavimento e il “nano” saltella vispo come se non fossero le 3 del mattino).

Effettivamente le priorità cambiano: quando ci si sveglia la mattina, il primo pensiero è “a che ora deve mangiare la bambina?“.  Vi sembrerà che la giornata sia rigidamente schematizzata seguendo le esigenze di un esserino alto meno di un metro. E indovinate? E’ proprio così.

Anche oggetti un tempo innocui, di cui non conoscevate nemmeno l’esistenza in casa, ora sono pericolosissimi attiratori di calamità:

  • la corda della lampada,
  • la presa di corrente,
  • il “delizioso “sapone per la lavastoviglie”,
  • il cibo non masticato,
  • lo schermo del pc,
  • il barboncino,
  • persino il water avrà un fascino inenarrabile (chissà perché, ma insieme al bidet ha sempre successo).

E tra tutti i libri che desteranno il suo interesse, quello che prenderà il vostro bambino sarà quello che farà crollare tutta la pila. E’ la legge di Murphy.

Parlando di libri, anche i gusti cambiano:  da libri impegnati, con protagonisti surreali, testi ricchi, elementi di fantasia e temi anche dark si passa a libri di conigli con forme umane, con colori sgargianti, masticabili e con angoli arrotondati! E, scoperta-paradosso, il mio autore preferito (Dr. Seuss autore de “Il Gatto con il cappello”) non ha figli!

Per non parlare del fatto che la vita sociale è drasticamente cambiata: se un tempo Grant raccontava di non uscire perché doveva disegnare, ora non esce perché la bambina dorme.

Quante volte avete rinunciato ad una festa, magari ad un evento a cui tenevate molto, perché il bimbo dormiva o era malato? Essere genitori vuol dire anche questo.

Inoltre, scoprirete di avere un sacco di paure, cose per cui prima facevate spallucce, ora vi sembrano straordinarie. E vi fate un sacco di domande! La più semplice è: “sarà coperto/coperta abbastanza?”. Non c’è niente da fare: le paure prendono tutti, anche quelli che dicevano che non si sarebbero mai arresi all’incertezza: un bambino è un essere vivente e come tale non può essere radiocomandato. Non potete impedirgli di rovesciarsi la pappa in testa. Prima lo imparate, prima vi farete una risata.

E poi la vignetta che forse meglio rappresenta il grandissimo mistero che porta con sè la nascita di un bambino: quando dalme” (cioè io) si passa al “we” (cioè al noi): è proprio lì, in quel momento, quando i suoi piccoli occhi incrociano i vostri che capirete di non essere mai più soli. E il mondo sarà proprio capovolto.

E voi unimamme? Pensate che questi disegni siano veri?

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