Autismo: esiste un collegamento con l’inquinamento? Uno studio lo dimostra

autismo

L’autismo è un disturbo neuro-psichiatrico che influenza profondamente la vita di nostro figlio e della sua famiglia.

Uno studio dell’Università di Chicago dimostra che l’incidenza di casi è maggiore in relazione all’inquinamento.

Usando come base le assicurazioni sanitarie di 100 milioni di persone residenti negli Stati Uniti i ricercatori hanno stabilito un collegamento tra

  • l’incidenza di malformazioni genitali nei bambini i cui genitori hanno avuto una maggiore esposizione a tossine ambientali, come i pesticidi,
  • e la relazione statistica tra queste malformazioni e la presenza dell’autismo e di altre disabilità mentali.

La ricerca ha dato un risultato statistico molto chiaro: un punto percentuale in più relativo alle malformazioni genera un incremento esponenziale per quanto riguarda l’autismo. In altre parole l‘1% in più causa un aumento del 283% delle percentuali del disturbo neuro-psichiatrico.

Ciminiera

I feti di sesso maschile sarebbero particolarmente sensibili a sostanze tossiche come

  • piombo,
  • ormoni,
  • farmaci
  • e altre molecole sintetiche,

e l’esposizione dei genitori a queste tossine si pensa possa spiegare una parte delle malformazioni congenite degli organi genitali, come

  • micropenia,
  • ipospadia (uretra posta sul lato inferiore del pene),
  • criptorchidismo (mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli).

I maschi sarebbero particolarmente soggetti agli effetti dell’inquinamento, è anche vero che una base genetica è sempre presente, ma da questi studi è chiaro che la componente ambientale gioca un ruolo importante nello sviluppo di possibili problemi.

L’ambiente che ci circonda impatta dunque la salute dei nostri figli. Il problema in Italia è sottovalutato? O la tutela dell’ambiente è anche troppo stringente?

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