L’autosvezzamento non pone maggiori rischi per i bambini a 3 condizioni

svezzamentoUnimamme, giunte al momento dello svezzamento potete scegliere tra due opzioni: se seguire la tradizione, introducendo gradualmente brodini, passati, ecc. o provare con l’autosvezzamento.

L’autosvezzamento aumenta il rischio di soffocamento?

Uno studio di cui si parla su Pediatrics ha dimostrato che i piccoli che si autosvezzano non corrono maggiori rischi di soffocare.

I genitori che scelgono questo metodo lasciano che i figli si autosvezzino con morbidi cibi da prendere in mano.

Questo approccio favorirebbe:

  • lo sviluppo di capacità motorie,
  • il fatto di essere meno schizzinosi
  • e un minor rischio di sviluppare obesità in seguito perché i piccini imparano a controllare quanto mangiano

Uno studio neozelandese ha indagato il rischio di soffocamento per questo bambini:

  • sono state considerate 206 mamme
  • alcune svezzavano i bambini in modo tradizionale, altre seguendo l’autosvezzamento
  • le mamme del secondo gruppo sono state istruite su come nutrire i loro piccoli con l’autosvezzamento in modo salutare, a loro è stato detto di posticipare la somministrazione di cibi solidi fino a 6 mesi di vita del piccolo

Oltre al fatto che i bambini devono essere in grado di tenersi seduti, i cibi da dare ai bimbi devono superare un test importante, quello dello strizzamento.

Bisogna quindi assicurarsi di poter schiacciare il cibo che offrite al bimbo sul palato, questo vi renderà sicure che alcuni vegetali cucinati in modo morbido vadano bene. Le verdure crude o vegetali in generale invece sono da evitare, per esempio, le mele.

Lo studio ha mostrato che i bambini che si autosvezzavano non sono risultati più inclini a rischiare di soffocare di quelli che invece venivano svezzati dai genitori.

Tra i 6 e gli 8 mesi il 35% dei bambini soffoca almeno una volta, non ci sono differenze significative tra i due gruppi.

Ai bimbi dei due gruppi però è stato offerto dai genitori cibo che li ha messi a rischio di soffocamento.

  • a metà dei bimbi è stato somministrato cibo pericoloso già a 7 mesi
  • mentre a tutti è stato somministrato cibo pericoloso a 12

Verdure crude e cracker sono tra i cibi pericolosi.

Il dottor Rachael Taylor, professore associato all’Università di Otago, Nuova Zelanda, che ha condotto la ricerca, sottolinea su WebMd, che molti genitori necessitano di:

  • avere informazioni su come introdurre in modo sicuro cibi solidi nella dieta dei piccoli,
  • essere presenti mentre i figli mangiano
  • di sapere come agire se i figli soffocano.

Il professor Porto, gastroenterologo pediatrico a Yale, che non ha partecipato allo studio, aggiunge che il rischio di soffocamento non è l’unico problema da affrontare.

I genitori infatti dovrebbero considerare gli elementi nutrienti nel cibo che stanno offrendo.

Solitamente dopo i 6 mesi minimi di allattamento al seno i pediatri consigliano cibo ricco di minerali come il ferro e quindi cereali per bambini o cibo per bimbi contenente carne.

Uno studio precedente condotto su bimbi che si autosvezzavano ha mostrato che questi assumevano poco ferro, zinco e vitamina B12.

Per tali motivi, secondo Porto, i genitori dovrebbero chiedere consigli a un pediatra o a un dietologo.

Unimamme e voi come avete deciso di procedere per i vostri figli?

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