Che pretendi? È un uomo!

Il club delle mamme, come ogni club, ha le sue regole. Siamo sicure che siano tutte giuste?

Ci sono delle leggi, un lessico e anche una gestualità che possiamo definire segreti. Proprio come in tutti i club. Spesso quando una mamma parla di un uomo, e quell’uomo è il padre di suo figlio, lo sguardo diretto all’altra appartenente al club, cambia da indifferente a complice alla velocità del leggendario teletrasporto di Star Trek.

Allora ammettiamo, e ammetto senza alcun problema, che gli uomini, e quindi compagni, mariti, colleghi, fratelli, capi e padri, siano diversi. Nettamente diversi. Hanno un modo di organizzare la vita ed il pensiero che spesso è totalmente differente dal nostro. Non sono una psicologa, né un avvocato, mi limito solo ad esercitare l’arte del dubbio (molto poco considerata oggi). Rifletto su questo atteggiamento diffuso delle mamme e donne, circa il fatto che gli uomini, quindi anche i possibili padri, siano, e cito solo gli aggettivi più “cliccati”:

  • egoisti,
  • eterni bambini,
  • insensibili.

Ammettiamo che lo siano più spesso e di più dell’altra metà del cielo, ossia noi donne, mamme, amiche, ecc…
Ma se noi, altra metà del cielo, continuiamo a comportarci con loro e a parlare di loro come se mai niente potesse cambiare, perché mai dovremmo stupirci che nulla sia cambiato?

Molte, moltissime volte, questo atteggiamento è motivato da stanchezza. Stanchezza accatastata da anni in cui le delusioni collezionate hanno armato quello sguardo complice.

Cosa fare allora? Così come non mi piace il sorriso beffardo degli uomini che parlano tra loro delle manie femminili, non mi piace la convinzione che leggo in molte donne del club in merito al fatto che tanto:

  • loro non possono capire,
  • con loro, se parli che parli a fare, è fiato sprecato,
  •  loro non sono donne, non sono mamme…

…infatti, sono uomini!

Come ci sono mille modi di essere mamma, ci sono mille modi di essere papà e uomini. Per questo credo che sia necessario:

  • continuare a credere che invece si possa cambiare (noi per prime),
  • affermare che gli uomini non sono tutti uguali (a guardarlo bene poi il compagno della signora del club non somiglia per niente al mio, come io a lei),
  • affermare che quello sguardo complice tra donne nasconde solitudine,
  • affermare che il nostro cammino di mamme o meno, e di persone soprattutto, è migliore solo se condiviso con chi è diverso da noi (ma che per mille motivi abbiamo scelto).

Proprio perchè uomini,  io mi aspetto molto! Pronta naturalmente ad essere smentita, e a rifugiarmi nel caldo tepore del club (qualora mi accettasse!) alla velocità del teletrasporto…quello di Star Trek! 

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