Figli e omosessualità, come reagiscono i genitori?

L'ombra di due ragazzi che si baciano si vede attraverso una bandiera arcobaleno

Quello della sessualità è un tema delicato e spesso imbarazzante quando si è genitori e l’argomento tocca i propri figli; la questione diventa poi ancora più spinosa se l’orientamento sessuale del figlio in questione non è chiaro o esplicito.

Secondo le stime adottate dall’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la percentuale degli omosessuali nella popolazione mondiale è almeno del 5%: una percentuale piuttosto alta. Ciò vuol dire che moltissimi genitori affrontano, ognuno con i propri mezzi intellettuali, il rapporto con un figlio, spesso confuso e disorientato, alla scoperta del proprio orientamento sessuale.

Di solito per i genitori il percorso si distingue in due fasi:

  • Prima
  • Dopo

Prima: è il momento del dubbio, del sospetto; i ragazzi non si confidano e allora si puo’ reagire in vari modi:

  • si ignora completamente la questione facendo finta di niente;
  • si cercano delle prove, scartabellando ovunque, ficcando il naso in diari, cellulari o, peggio, violando il profilo Fb del/della ragazzo/a;
  • si fanno battute sulle ‘fidanzate’ (o sui ‘fidanzati’), per saggiare le reazioni del/la ragazzo/a.

Questi atteggiamenti non sono il massimo se il vostro obiettivo è quello di permettere a vostro/a figlio/a di confidarsi; creano infatti in lui/lei una sensazione di sfiducia nelle vostre capacità di accettare la cosa. Sarebbe meglio far percepire invece che con voi si puo’ parlare di questo argomento e che per voi esiste anche la possibilità che si possa essere omosessuali.

Prima di tutto però, dovrete chiarire a voi stessi cosa provate di fronte a  questo argomento, se siete cioè abbastanza liberi da pregiudizi per affrontarlo in maniera serena. Per esempio, sapete che l‘omosessualità non è una malattia?

Dopo: una volta venuta a galla la verità, magari grazie ad un improvviso coming out, sarà importantissimo:

  • tenere un atteggiamento disponibile all’ascolto;
  • non giudicare;
  • proteggere per prima cosa il legame con lui/lei.

Certamente non è facile nè scontato, ma la reazione migliore è sempre quella del dialogo e della comprensione, ma soprattutto della corretta informazione. Quanti stereotipi sull’omosessualità sono ormai radicati nel nostro immaginario come dati ormai assodati?

A questo scopo l’AGEDO, ‘Associazione Genitori E amici Di Omosessuali’, ha inserito sul proprio sito una guida per padri e madri di gay e lesbiche, che sicuramente vi aiuterà ad avere le idee più chiare.

Care mamme, siete pronte a comprendere più a fondo la sessualità di vostro figlio?

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