Giornata mondiale contro l’AIDS: aumenta il contagio per via sessulale

bambino tiene tra le dita la coccarda simbolo della lotta all'aids

Si svolge ogni 1 dicembre la giornata mondiale contro l’AIDS, malattia che ha ucciso milioni di persone, vera e propria piaga del nostro secolo, caratterizzata quest’anno dallo slogan ‘No alle discriminazioni’. 

Nonostante i progressi fatti nel campo del controllo e della prevenzione della malattia infatti, i pregiudizi nei confronti dei malati di AIDS non sono ancora stati superati: ‘Per la prima volta possiamo vedere la fine dell’epidemia, possiamo dire che siamo iniziando a controllare la malattia – ha dichiarato Michel Sidibè, direttore di UnAids -. Eppure lo stigma, i pregiudizi, l’emarginazione dei malati sono ancora tra noi’.

Le morti dei malati di Aids in tutto il mondo sono in calo, i contagi diminuiscono e cambiano le modalità di trasmissione:

  • diminuiscono i casi dovuti alla tossicodipendenza
  • e aumentano quelli per trasmissione sessuale, chiaro segno di quanto una corretta informazione sui rischi dei rapporti sessuali non protetti sia fondamentale.

Molte le iniziative previste:  gli esperti del telefono verde Aids e Ist (infezioni sessualmente trasmesse) del Ministero della Salute risponderanno ai cittadini dalle ore 10.00 alle ore 18.00 al numero 800.861.061 per colmare lacune, chiarire dubbi e fornire utili indicazioni pratiche. Il numero funziona in quattro lingue (italiano, inglese, francese e portoghese); sarà possibile inoltre parlare con un esperto consulente in materia legale.

All’ospedale pediatrico Bambino Gesù inoltre dalle ore 9 alle ore 13, presso gli ambulatori della sede di San Paolo Fuori le Mura saranno offerti i servizi gratuiti di

  • pre counseling,
  • post counseling,
  •  test HIV.

Proprio dal Bambino Gesù arriva poi una bella notizia: è terminata con successo la prima fase di sperimentazione del primo vaccino terapeutico pediatrico al mondo contro l’Hiv. Il vaccino terapeutico è diverso da quello preventivo: serve infatti a curare persone già infette, non a immunizzare dal contagio.

La sperimentazione guidata dai dottori Paolo Rossi e Paolo Palma ha riguardato infatti bambini nati con la malattia trasmessa per via materna, un tipo di contagio che interessa il 95% dei nuovi casi pediatrici ogni anno: la somministrazione del vaccino, leggiamo su repubblica.it, abbinata in uno dei due gruppi di bambini alla terapia antiretrovirale classica, ha determinato il significativo aumento di risposte immunologiche potenzialmente in grado di determinare il controllo della replicazione del virus dell’Hiv.’

Un risultato più che positivo e che fa ben sperare per i piccoli nati già affetti da questa terribile malattia; il vaccino infatti ha ricevuto il via libera dall’agenzia italiana del farmaco e dal comitato etico dell’ospedale Bambino Gesù.

Care mamme, non trovate che i progressi della medicina siano sempre più incoraggianti? L’AIDS va e può essere sconfitto!

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