Gianna Jessen, la bambina che non ha voluto morire (VIDEO)

Gianna Jennsen

Gianna Jessen, la “bambina di Dio”, come ama definirsi, ormai è una donna, agguerrita e combattiva, ma per essere quello che è ha dovuto lottare strenuamente fin da quando era nel grembo della mamma.

È, oggi, la paladina dei movimenti a favore della vita e combatte l’aborto a spada tratta. Negli Stati Uniti Gianna Jessen è diventata il simbolo del movimento Pro-life e la sua vita è stata d’ispirazione per il film October Baby.

Lo scorso 4 dicembre ha fatto il suo discorso sull’importanza della vita anche a Roma, nella parrocchia Gran Madre di Dio a Ponte Milvio e ad ascoltarla, in un silenzio quasi irreale, c’erano oltre mille persone, in gran parte giovani.

Gianna Jessen racconta la sua esperienza miracolosa. La madre, una ragazza 17enne, al suo settimo mese di gravidanza, si reca in una clinica per aborti, legata all’associazione Planned Parenthhod, per sottoporsi all’aborto salino, che si attua iniettando nell’utero una soluzione salina che corrode il feto portandolo alla morte entro 24 ore. Gianna però non ci sta, non vuole morire e resiste anche a questo “attentato” verso la sua vita, si aggrappa a un sottile filo di speranza e, miracolosamente, nasce viva dopo 18 ore. Purtroppo la mancanza di ossigeno all’interno dell’utero però le provoca una paralisi cerebrale e muscolare.

Gianna è comunque combattiva da subito e a 3 anni impara a camminare con il tutore, a vent’anni riesce a farlo senza alcun ausilio e nel 2006 corre la maratona di New York per dimostrare la sua tenacia e per protestare contro l’aborto.

Il suo scopo, oggi, è quello di ottenere la parità di diritti tra il feto e la donna incinta e, durante il suo discorso a Ponte Milvio, dice “Se l’aborto è una questione di diritti della donna dov’erano i miei? Non c’è nessuna femminista che protesta perché i miei diritti sono stati violati e la vita è stata soffocata nel nome dei diritti delle donne?”.

Anche la Beata Madre Teresa di Calcutta spese parole riguardo la vicenda di Gianna Jessen dicendo:Dio sta usando Gianna per ricordare al mondo che ogni essere umano è prezioso per Lui. È bello vedere la forza dell’amore di Gesù che Egli ha riversato nel suo cuore. La mia preghiera per Gianna, e per tutti quelli che la ascoltano, è che il messaggio dell’amore di Dio ponga fine all’aborto con il potere dell’amore”.

È vero, non è giusto sindacare sulle decisioni che portano le donne ad abortire, c’è chi lo fa perché costretto dalla vita troppo cara e difficile, chi lo fa invece perché non si sente pronto a diventare mamma e per tanti altri motivi ma certo è che, qualsiasi sia la motivazione, valida o meno valida, alla fine comunque si sceglie per una terza persona e questo, almeno per me, non è giusto.

E poi mi chiedo? Ma il rimorso e il dispiacere di quanto fatto non accompagna la mamma per il resto della sua vita?

E voi unimamme, cosa ne pensate a tal proposito?

Intanto ecco il video del discorso, accorato e toccante, di Gianna Jessen: ascoltate la sua storia ed emozionatevi con lei, la “bambina di Dio”, colei che non ha voluto morire, colei che è riuscita a sopravvivere e a diventare una donna contro ogni aspettativa.

Noi vi lasciamo con la vicenda del piccolo Jet Morris, nato a 25 settimane, ma che doveva essere abortito.

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