Virus ebola: 5 validi consigli per parlarne ai bambini

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Virus ebola: come parlane ai bambini? La diffusione dell’infezione anche negli Stati Uniti e in Spagna – oltre che in Africa dove ormai i morti sono migliaia – sta causando panico e paura per timore che la malattia, una febbre emorragica che può condurre alla morte, si sparga a macchia d’olio anche nel resto del mondo.

I bambini, magari attraverso i compagni di scuola o semplicemente attraverso le fonti di informazione che hanno a disposizione, possono essere molto spaventati soprattutto per il fatto che qualcuno che loro amano possa venire contagiato.  Julianna W. Miner, un’insegnante americana di educazione alla salute e madre di tre bambini, di 5, 9 e 11 anni, ha scritto un articolo per il Washigton Post in cui consiglia il modo di come affrontare l’argomento con i propri figli, evitando di provocare allarmismi.

Virus ebola: ecco cosa dire ai nostri figli

Prima di tutto bisogna fare in modo di rassicurarli, cercando di parlare loro con razionalità: ecco 5 cose da sapere che possono tornare utili per affrontare l’argomento.

  1. Attenersi ai fatti: raccontare ai bimbi che il virus dell’ebola si è diffuso sopratutto in Africa, dove non si registrava dal 1976, e che delle persone molto intelligenti come gli scienziati stanno cercando di trovare una cura. Dite loro che non è così semplice contrarre il virus, visto che bisogna entrare in contatto con i liquidi corporei (saliva, sangue, urine, vomito).
  2. Assicurate loro che sono al sicuro: fate presente che ci sono appunto tante persone che si stanno occupando del virus affinché chi si è ammalato guarisca e altri non si ammalino.
  3. Spiegate loro la differenza tra il luogo in cui vivono e l’Africa Occidentale: questo non significa che noi siamo superiori, ma che vivere da questa parte del mondo è una gran fortuna per la disponibilità di mezzi, risorse mediche, cure e infrastrutture. Ovviamente anche noi non siamo immuni da possibili rischi, ma che avere acqua pulita e mangiare sano aiuta.
  4. Insegnate loro a prendersi cura di sé stessi: visto che ci stiamo avvicinando ai primi freddi, insegniamo ai bambini ad evitare possibili contagi, lavandosi ad esempio spesso le mani e a non spargere i propri germi in giro magari con un fazzoletto sporco o non mettendo le mani davanti alla bocca dopo uno starnuto.
  5. Si può comunque imparare: da un momento così tragico, si può comunque trovare terreno di confronto. Per esempio si può discutere con i bimbi sulle differenze tra povertà e l’insorgere di malattie, sulle conseguenze che ci sono viaggiando (non solo brutte), cosa cambia tra virus e batteri. E sopratutto che prima di allarmarsi è bene leggere le informazioni fino in fondo.

 

E voi unimamme avete parlato o parlerete dell’ebola con i vostri figli?

 

(Fonte: Washigton Post)

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