“Dove sono finiti i bambini?”: la petizione per dare voce ai più piccoli

minori non accompagnati

Dove sono finiti i bambini?” è quello che si domandava circa un anno fa Elisabetta Di Lernia, una cittadina che ha lanciato una petizione per chiedere dove siano finiti i circa 10mila bambini che sono venuti in Europa,  e che (in fuga dalle GUERRE),  sono stati sequestrati da organizzazioni criminali per avviarli alla prostituzione (rete dei pedofili), o a nuove forme di schiavitù o al mercato degli organi”.

Di questi minori non c’è traccia, anche perché i media parlano di una generale situazione di allarme, ma non si fanno approfondimenti su ciò che è successo realmente.

La petizione già un anno fa ebbe piuttosto successo con diverse migliaia di condivisioni su Facebook e raggiungendo quasi 15mila sostenitori. Peccato che – a parte qualche sporadico interesse da parte dei giornali – da parte di autorità, associazioni e personaggi famosi che avrebbero potuto darle un’eco maggiore, solo in pochi abbiano condiviso (per esempio la cantante Fiorella Mannoia e il giornalista Silvestro Montanaro.

Scrive Elisabetta Di Lernia nell’aggiornamento alla petizione:

“- E’ stata visualizzata su Fb da più di 400.000 persone, è stata firmata dal 3% di coloro che l’hanno visualizzata
– è stata inviata in formato cartaceo, il 3 maggio 2016, via raccomandata con ricevuta di ritorno, sia al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che a Papa Francesco
– è stata inviata, in data 5 maggio, via web sia al Presidente della Repubblica che alla Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, già contattata in precedenza”

E’ fondamentale che i bambini abbiano una voce, anche considerando che spesso non ne hanno a sufficienza per farlo da soli. Bisognerebbe riuscire a collaborare a più livelli: “riteniamo che debba essere approvata la PROPOSTA DI LEGGE (Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e altre disposizioni concernenti misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”) che è FERMA, da tempo, alla COMMISSIONE BILANCIO”  e che “debba essere colmato il vuoto legislativo riguardo il reato di PEDOFILIA: attualmente non è possibile punire chi abusa di un bambino tra i dieci e quattordici anni se non vi è una querela di parte“.

Circa la proposta di legge sui minori non accompagnati, Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza spiega su Avvenire le principali novità che verranno introdotte da questa legge: “identificazione dei piccoli entro 10 giorni dal loro arrivo e permanenza nelle strutture di prima accoglienza non oltre 30 giorni (oggi se ne prevedono 60), inserimento in strutture dedicate (non insieme agli altri migranti), accesso per tutti i minori al Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). E ancora l’istituzione di un albo di tutor personali che si prendano in carico i minori e un incentivo all’affidamento familiare“.

Insomma, una petizione importante. E voi unimamme, la sottoscriverete?  Ricordiamo che si trova su Change.org e che mancano poche centinaia di firme per raggiungere l’obiettivo di 15 mila firme.

 

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