Fertilità maschile: l’allarme degli esperti per gli uomini italiani

sterilità maschile
Sterilità maschile (iStock)

La sterilità maschile è un problema sempre più diffuso dei nostri tempi. Rispetto ai decenni passati la sterilità negli uomini è aumentata vertiginosamente e gli esperti hanno lanciato l’allarme. Addirittura c’è chi parla di femminilizzazione degli uomini. Un fenomeno che vede sempre più uomini perdere le caratteristiche tipicamente maschili con rischi per la salute riproduttiva.

Il forte calo delle nascite in Italia, che spesso si attribuisce alla crisi economica, insieme ad una tendenza a fare meno figli iniziata in Italia già da diversi anni, dipende anche dalla sempre più frequente sterilità maschile.

Le nascite in 50 anni sono diminuite del 50% e nel 2016 è stato toccato un nuovo minimo storico. Certo, c’è la crisi economica, con alti livelli di disoccupazione tra i giovani, lavori precari e mal pagati che non permettono di fare programmi a lungo termine, figuriamoci mettere su famiglia. C’è la tendenza a fare pochi figli, tipica dei Paesi avanzati. Ma in tutto questo ci sono anche problemi di sterilità, sia femminile che maschile. Ed è quest’ultima in particolare a destare un certo allarme tra i medici.

Infatti, in Italia negli ultimi 20 anni la sterilità maschile è raddoppiata.

Sterilità maschile: un problema italiano

I dati preoccupanti sulla sterilità maschile in aumento in Italia, fanno il paio con il crescente numero di coppie che sempre più fanno ricorso alla fecondazione assistita per avere un figlio. Quasi 100mila ogni anno ricorrono alla fecondazione in vitro, perché non riescono a concepire un figlio naturalmente. Un numero che in 20 anni è triplicato.

Gli andrologi hanno lanciato l’allarme sul calo della produzione di spermatozoi negli uomini italiani. Circostanza che si accompagna ad una diminuzione degli attributi maschili. Il che significa una minore quantità di testosterone rispetto agli uomini delle generazioni precedenti e in alcuni casi un pene più corto, anche un centimetro in meno. Sono queste le caratteristiche della femminilizzazione del maschio, che nelle conseguenze più gravi possono portare alla perdita della capacità riproduttiva.

Le cause della sterilità maschile

Ma a cosa sono dovuti questi cambiamenti? Ad essere colpito è il sistema ormonale maschile, compromesso da una sempre più ampia diffusione di sostanze chimiche:

  • agenti inquinanti
  • e additivi chimici

che sono presenti

  • nell’aria che respiriamo,
  • nel cibo che mangiamo
  • anche negli oggetti di uso quotidiano.

Non ci facciamo caso, ma ogni giorno entriamo in contatto con una gran quantità di sostanze nocive per la salute e rischiose per la fertilità maschile.

Già l’esposizione nelle donne incinte può compromettere la futura capacità riproduttiva del nascituro.

Uno scenario veramente preoccupante sul quale medici e scienziati stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica. Le sostanze chimiche pericolose con cui entriamo in contatto tutti i giorni sono molte e non tutte ancora conosciute. Tra quelle note, che rischiano di interferire con l’equilibrio ormonale, ci sono gli ftalati. Queste sostanze si trovano ovunque:

  • nei detersivi,
  • nei cosmetici,
  • nei profumi,
  • ma anche nella pellicola trasparente con cui si avvolge il cibo.

Pensiamo che questi oggetti di uso comune siano innocui e invece non lo sono.

Anna Maria Andersson, scienziata del gruppo di ricerca dell’Ospedale universitario di Copenaghen, ha riferito sugli ftalati che esistono “prove evidenti che, negli animali, l’esposizione ad alcune di queste molecole durante la gravidanza causa seri problemi di fertilità alla prole di sesso maschile” si legge sul La Stampa.

Un’altra sostanza nociva è il bisfenolo A. Anche questa si trova in numerosi oggetti di uso comune. Secondo gli esperti il bisfenolo A avrebbe sugli organismi degli effetti simili a quelli degli ormoni femminili. Così è presto spiegata la femminilizzazione degli uomini esposti a questa sostanza. Nicolas Olea, scienziato esperto di bisfenolo A dell’Università di Granada, ha avvertito che il bisfenolo A è contenuto nei cibi in scatola. Si tratta di una pellicola che sembra plastica, che in parte può finire nel cibo che mangiamo. Secondo gli studiosi, la maggiore fonte di esposizione al bisfenolo A sarebbe proprio il cibo in scatola.

Come dicevamo sopra, l’esposizione a queste sostanze che possono interferire con il sistema ormonale può avvenire prima ancora della nascita. Quando una donna incinta è esposta a sostanze chimiche, tramite il cibo o il contatto con oggetti di uso quotidiano, anche il feto è esposto. Parte della salute e della fertilità delle persone viene determinata prima ancora della nascita. Ha avvertito Katharina Main, ricercatrice all’ospedale di Copenaghen.I medici hanno detto di aver trovato ben 120 sostanze chimiche diverse nelle donne incinte. La futura fertilità di un individuo dipende dal grado di esposizione a queste sostanze.

La femminilizzazione del maschio può dunque iniziare già durante la gestazione. Anche se c’è qualche studioso, come Richard Sharpe, professore del Centro per la salute riproduttiva dell’Università di Edimburgo, che parla piuttosto di “fallimento della mascolinizzazione“. “Noi siamo tutti programmati per essere di sesso femminile -, ha spiegato Sharpe – se non succedesse qualcosa durante lo sviluppo del feto saremmo tutte femmine. È il programma di base. Diventare maschio, significa modificare questo programma. Il testosterone è fondamentale per un uomo. Quello che noi stiamo vedendo, è che il programma di sviluppo attivato dal testosterone non sta più funzionando correttamente“.

L’Università di Padova pochi mesi fa ha pubblicato il primo studio al mondo sulle misure antropometriche delle nuove generazioni: per oltre 2000 ragazzi tra i 18 e i 19 anni ha rilevato

  • altezza,
  • braccia,
  • gambe,
  • torso.

Il primario Carlo Foresta ha riferito che i giovani di oggi sono più alti rispetto al passato, hanno gambe più lunghe, braccia più lunghe, ma gli ormoni che determinano l’armonica crescita di tutte quante le strutture corporee non hanno funzionato a dovere. Stanno saltando tutte le proporzioni antropometriche, anche la lunghezza del pene.

Le nuove generazioni hanno perso 0,9 cm rispetto alle misure in letteratura della generazione dei loro padri:

  • nel 1948 la lungezza media era di 9,7 cm
  • nel 2012 la media si è attestata su 8,9 cm.

Queste problematiche sono stata affrontate nella puntata di Presa Diretta, intitolata “Ciao maschio“.

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E voi Unimamme, avete avuto problemi di fertilità con i vostri compagni? Cosa pensate di questo problema crescente?

Vi lasciamo con ciò che il minisitero ha pensato di fare per la fertilità.

VIDEO: il Fertility Day tante polemiche aveva scatenato per le modalità di comunicazione scelte dal Ministero della Salute, ma che riguarda un problema attuale.

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