La mamma asiatica non è la tata, perché tanti hanno pensato che lo fosse? VIDEO

non è la tata

Di recente, sul web, ha spopolato un divertente filmato con protagonista un opinionista della BBC, Robert Kelly che, durante il collegamento con lo studio da casa sua, ha affrontato l’irruzione dei suoi due figli ancora molto piccoli.

Non è la tata: una questione di pregiudizi

Nel video si sente il conduttore in studio commentare: “credo che sia appena entrato uno dei tuoi figli”, mentre l’opinionista, un professore di scienze politiche alla Pusan National University, tenta di allontanare la figlia ecco sopraggiungere un altro piccino rincorso da una donna che riesce, piuttosto goffamente, a portarli fuori.

All’ilarità generale iniziale si è subito sostituito un quesito circa l’identità della donna per stabilire se fosse la mamma o la tata dei bambini.

In molti hanno pensato che si trattasse della baby sitter cadendo così nella trappola del pregiudizio. Ora vi spieghiamo perché.

Secondo uno studio del Pew Research Center nel 2015, solo il 7% degli sposi bianchi hanno avuto matrimoni interrazziali, contrariamente al 19% dei neri, al 28% degli asiatici e il 58% dei nativi americani, come si legge su Huffingto Post.

Stando così le cose potrebbe essere quasi “legittimo” aver immaginato che la donna di origini asiatiche fosse la tata e non la mamma.

Ciò non toglie che in questo modo di pensare sia insita una buona dose di pregiudizi. La reazione della maggior parte delle persone a questo filmato mostra in modo lampante cosa accada nelle scuole, nei parchi, per le strade o in casa dove si dà per scontato che chi appartiene a una minoranza etnica sia per forza la tata, la badante, ecc…

Le supposizioni legate alla razza, all’etnia o al sesso, sono dibattute poco, a dispetto dal fatto che viviamo in una società globalizzata.

Inoltre, spesso, sono le donne, in quanto madri ed operatrici, ad affrontare in prima persona i cambiamenti legati a razza, classe e genere, mentre la politica è ancora troppo lontana dalla quotidianità.

Tornando alla storia del video, che ha scatenato un dibattito con l’hashtag #NotTheNanny, bisogna sottolineare che se la coppia fosse stata simile dal punto di vista etnico nessuno si sarebbe interrogato sul ruolo della donna, ma c’è di più.

Se dietro la scrivania ci fosse stata una donna e il marito avesse inseguito i figli i “ruoli” sarebbero stati più chiari, perché l’uomo non sarebbe mai stato scambiato per un baby sitter.

Se poi a cercare di allontanare il bimbo in quel modo fosse stata la mamma, tutti l’avrebbero subito attaccata definendola una cattiva madre che “colpisce” il figlio in diretta.

Oppure sarebbe stata accusata di scarsa professionalità.

Niente di tutto questo è toccato al marito.

Si dovrebbe infine riflettere sul perché tanti abbiano pensato subito che fosse la tata ricordando che è proprio il pregiudizio ad alimentare il razzismo.

Forse l’unico aspetto positivo della vicenda risiede nel fatto che  si è parlato apertamente di pregiudizi e di come questi si traducano nella vita reale.

Unimamme, voi cosa avete pensato?

Per quale motivo?

Noi vi lasciamo con 2 genitori con pregiudizi che hanno cambiato idea.

 

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