“Sono mamma e non ho una vita sociale, ma sono contenta”: una mamma si confessa

Diventare genitori certamente è uno sconvolgimento da ogni punto di vista: emotivo, fisico, di vita. Ricordo che i primi tempi della nascita di Paola – pur sapendolo in teoria – soffrivo molto la mia mancanza di libertà. Sapevo che avrei dovuto mettere da parte un po’ me stessa per curare la mia bambina, ma pensavo che avrei potuto continuare a fare le stesse cose di prima.

Bisogna fare i conti con il bimbo reale e il bimbo immaginato e spesso i due non coincidono: un figlio ha bisogno di orari e di esigenze che spesso mal coincidono con quelle di un adulto.

Quando le mie figlie sono cresciute un po’, visto che per fortuna non sono due pazze scellerate e si comportano abbastanza bene quando usciamo, possiamo fare anche delle attività diverse. Eppure non penso potrei rinunciare – anche per sopravvivenza mentale – a qualche uscita sola con mio marito, anche se devo dire che le feste e le uscite notturne ormai sono un lontano ricordo (e non mi mancano). Per questo mi trovo d’accordo con quanto scritto da una mamma americana.

La vita sociale dopo i figli: poca ma buona 

 Wendy Winsner è una mamma blogger che su Scarymommy ha parlato della sua contentezza per il fatto di aver ridotto drasticamente la propria vita sociale dopo essere diventata mamma.

Lo so che il diventare genitori non equivale per qualcuno a rinunciare alla vita sociale. Ma per la maggior parte di noi, avere un bambino o figli piccoli significa che andare fuori per un drink con gli amici deve essere scrupolosamente pianificato e spesso questo non accade. Qualcuno di noi ha delle babysitter, certamente, ma non tutti fanno così. Non tutti possono contare sulle babysitter. E molti di noi hanno difficoltà a trovare una babysitter fidata che possiamo chiamare per ogni evento sociale per cui dobbiamo uscire”. 

Portare i tuoi figli agli eventi mondani può funzionare qualche volta, ma non sempre. Alcuni bambini possono  seguire la corrente più facilmente e non creano scompiglio, ma altri decisamente no. I party notturni sono decisamente più duri da frequentare dopo la messa a letto presto dei bambini. Gli eventi di giorno possono essere altrettanto fastidiosi se tuo figlio non dorme, avendo un vero e proprio crollo pubblico. E spesso le persone non vogliono la presenza dei bambini.”

Ho una confessione da fare: sono assolutamente innamorata del fatto che l’essere genitore mi abbia dato una scusa così “carina” per non andare alla maggior parte degli eventi sociali o per lasciarli presto. Ho amato quegli anni della mia vita in cui sono andata alle feste, agli eventi di famiglia o quando socializzavo alle feste serali. Sono cose del passato. Che liberazione, dico!”.

“Non è che io abbia zero vita sociale. Ho alcuni amici molto cari che adoro e amo passare del tempo con la mia famiglia allargata. Ma essere genitori mi ha insegnato di essere più selettiva su chi vedere e cosa fare. Avere figli significa che si devono avere delle priorità in termini di socializzazione che non avevo stabilito prima e questi limiti mi hanno hanno dato sorprendentemente un nuovo potere“. 

In fondo crescere e avere dei figli ti permette di capire quali siano le cose che si vogliono fare davvero e chi frequentare. E su questo i bambini hanno una grande capacità. 

E voi unimamme che cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla dell’agriturismo che ha vietato l’ingresso ai bambini. 

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