Due assistenti ospedaliere maltrattano neonati e pubblicano immagini e video

Unimamme, oggi vi parliamo di un avvenimento davvero deplorevole verificatosi in un ospedale americano.

Grave incidente in un ospedale americano: video e foto con neonati

Due membri dello staff del Florida Navy hospital sono sotto indagine dopo aver divulgato foto e immagini decisamente inappropriate mentre stavano accudendo dei neonati.

Allyson Thompson e Joanie Barrett in realtà non sono vere infermiere, appartenenti alla marina statunitense, sono sono solo delle portaferiti, quindi non avrebbero dovuto avere alcun titolo per stare vicine ai bambini da sole.

In quanto portaferiti le due donne sono l’equivalente di assistenti civili certificati delle infermiere, devono quindi operare sotto la supervisione dei medici e delle infermiere.

Nel filmato invece si vede una delle due giovani tenere in braccio un neonato e muoverlo per farlo ballare a ritmo di musica rap, in un’altra immagine invece una fa il dito a un altro neonato mentre sotto compare la scritta: “ecco come mi sento adesso nei confronti di questi piccoli Satana.

Queste due ragazze hanno diffuso foto e filmato su Snapchat, richiamando quindi attenzione e segnalazioni.

Una ex compagna delle superiori di Allyson Thompson ha infatti postato il filmato su Facebook, dove è diventato virale, denunciando ciò che aveva fatto.

“Ecco come una ragazza con cui ho frequentato le superiori e la sua cavolo di amica trattano un neonato, il mio sangue sta letteralmente bollendo, faccio la spia perché quello è il figlio di qualcuno. Sono livida, spero che perda il lavoro, essere arrabbiata non è una parola nemmeno lontanamente simile a ciò che provo”.

Denise Shellito è la persona che ha diffuso le foto di queste sconsiderate ragazze, denunciando i fatti con un post diventato virale e che ha ottenuto 146 mila Like e 341 169 condivisioni.

“Sto condividendo il post di qualcun altro in modo che queste ragazze vengano rimproverate e perdano il loro lavoro. Chiamate, inviate e-mail, fate tutto il possibile per arrivare all’amministrazione“.

Successivamente l’ospedale di Jacksonville ha inviato una risposta sull’accaduto: “siamo consapevoli del video e delle foto postate online, è oltraggioso, inaccettabile, incredibilmente non professionale, non può essere tollerato. Abbiamo individuato i membri dello staff coinvolti. Sono state rimosse dall’assistenza ai pazienti, saranno gestite dal sistema legale e dalla giustizia militare. Stiamo per notificare quanto accaduto ai genitori dei bambini”.

Secondo un professore, ex militare, le ragazze potrebbero dover affrontare una dura punizione:

  • disciplina amministrativa: ricevere un richiamo per iscritto ma non essere licenziate
  • congedo amministrativo: essere licenziate ma non essere indagate come criminali
  • albero del capitano: perdita di grado, essere confinate alla base, senza incriminazione legale
  • corte marziale: accuse criminali, possibilità di congedo con disonore

Anche se i genitori dei bimbi decidessero di non sporgere denuncia il comandante potrebbe continuare a procedere e vista la cattiva pubblicità e l’imbarazzo causati al corpo navale, potrebbe andare davvero così.

Lo U.S. Navy Bureau of Medicine and Surgery ha rilasciato un commento sulla vicenda: “questo tipo di comportamento è incompatibile con i valori di onore, coraggio e impegno, oltre all’etica medica. Un’investigazione è in corso. Una volta che sarà finita verranno presi i provvedimenti adeguati”.

Il Chirurgo navale e vice ammiraglio Forrest Faison ha condannato la condotta delle giovani giudicandola inappropriata e ha invece applaudito l’intraprendenza di chi ha notato il loro comportamento online e l’ha denunciato.

Diversi utenti hanno postato sul profilo Twitter di Allyson Thompson, commentando ciò che aveva fatto ai neonati, ma lei non ha risposto.

Unimamme, siete d’accordo anche voi sul fatto che il comportamento delle presunte “infermiere” sia assolutamente inaccettabile e che per una volta i social hanno aiutato?

Noi vi lasciamo con la storia di un piccino picchiato dal babysitter cui era stato affidato.

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