La mamma di 8 figli che accoglie bimbi abbandonati perché malati terminali

Unimamme, oggi vi parliamo di una donna davvero speciale, un’infermiera in pensione.

Una mamma speciale di bimbi speciali: la sua storia

Cori Salchert e suo marito Mark sono una coppia sposata da 30 anni che, oltre ad allevare 8 figli biologici, accoglie anche bambini che hanno malattie terminali e che sono stati abbandonati dalle famiglie, o non ne hanno una.

La prima è stata Emmalyn nel 2013, la piccina non aveva l’emisfero destro né il sinistro del cervello. Emmalyn è morta dopo 50 giorni tra le braccia di Cori.

Nel 2014 Cori e Mark hanno preso in affido Charlie, che aveva un danno irreversibile al cervello a causa di una mancanza di ossigeno, secondo i medici il bimbo non avrebbe vissuto più di 2 anni e invece Charlie ha stupito tutti festeggiando il suo terzo compleanno.

“Ogni giorno viviamo come se lui vivesse. Quando lui starà effettivamente morendo ci muoveremo per fare ciò che è necessario, ma nel frattempo viviamo come se lui vivesse” dichiara Cori.

Cori, forte della sua esperienza con tanti bambini con gravi diagnosi, ha scritto un libro memoria intitolato: “I will Love You Forever” (Vi amerò per sempre) in cui condivide la gioia e la tristezza che lei e la sua famiglia hanno vissuto per aver aperto i loro cuori e la casa a questi bambini con bisogni speciali, e del quale parla sul suo blog.

“Noi investiamo molto e soffriamo quando i bambini muoiono, ma i nostri cuori sono come vetrate colorate. Queste vetrate sono costituite da vetri rotti che sono stati forgiati di nuovo insieme, quellle finestre sono perfino più forti e più belle per essere state rotte”.

Attraverso il suo operato con questi bimbi Cori si è messa in contatto con molti genitori che soffrono il lutto per i figli.

“Quando ci viene detto di rendere grazie in ogni cosa, è molto difficile farlo in situazioni come queste. Ma si tratta di avvicinarsi a Dio e non di spingerlo via, sapere rendere grazie rende più facile sopportarlo”.

“Morire è qualcosa che non possiamo cambiare, ma la capacità di affrontarlo bene è difficile e questo è meraviglioso”.

Unimamme voi cosa ne pensate delle parole e dell’esempio di questa mamma speciale, di cui vi avevamo già accennato in passato?

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