“Mio marito mi ha trasmesso l’HIV, ma ora viviamo una vita felice”

Spesso quando si parla di HIV scatta la paura, il pregiudizio. La storia di oggi invece dovrebbe aiutare a smussare.

Vivere con l’HIV non deve per forza spaventare: parola di mamma e moglie

Ha contratto il virus dell’HIV da suo marito, ma Janeli Sacuedo-Castrejana ne parla con grande tranquillità e rivela come la sua famiglia abbia imparato a convivere con la malattia: “Ho contratto il virus dell’HIV da mio marito pochi mesi dopo esserci sposati“.

La donna ne ha parlato al Daily Mail e al tabloid ha spiegato tutta la storia d’amore con il marito.

Ha contratto il virus nel 2010 ed era consapevole della malattia del suo compagno, ma con le dovute attenzioni erano convinti che sarebbero riusciti ad affrontare la malattia del compagno e lei non avrebbe dovuto rinunciare al suo amore.

Nonostante tutte le precauzioni, Janeli ha contratto l’HIV ma è rimasta incinta.

Un caso rarissimo:

  • solo il 2% delle coppie il cui preservativo si rompe durante il rapporto contraggono la malattia,
  • solo il 5% resta incinta.

Janeli è rientrata in entrambe queste percentuali. Ma è riuscita ad avere coraggio finché la notizia che il loro figlio era negativo al test HIV non le ha riportato la speranza.

Ora la donna è madre di tre figli, negativi al virus, ed è impegnata in una campagna per promuovere una giusta percezione dell’HIV.

Conosciuti all’università nel 2007, Janeli conosceva già la malattia del suo fidanzato: “Ero troppo innamorata sebbene l’università sia una piccola comunità e tutti sapevano tutto. Aspettavo fosse lui a parlarmene“.

I due si sono frequentati come amici per circa un anno, Jake si comportava come “un perfetto gentelman“, perciò nel primo periodo la donna non diede credito alle voci che giravano sulla malattia del marito. La sera di San Valentino, Jake invitò a cena Janeli: “Tutto era stato perfetto, c’era però qualcosa che pesava su Jake e così in lacrime mi rivelò che stava morendo“. Dopo aver ascoltato le sue parole, la donna rispose: “Tu non stai morendo, sei solo malato di HIV.”

Janeli ha una mamma infermiera al reparto di ostetricia e ginecologia e le insegnò fin da piccola, senza nasconderle nulla, i rischi e le conseguenze dei rapporti non protetti.

Per fortuna ogni giorno si trovavano nuovi trattamenti“.  Janeli pensava anche di ottenere l’appoggio di suo fratello, omosessuale, che invece le consigliò di lasciare Jake: “Scappa, lascialo perdere” le disse. Janeli ci riflettè su ma “era troppo difficile stare lontano da Jake“.

Nel 2010 i due si sono sposati anche se la famiglia della donna non era convinta della relazione e non era accettata perché erano spaventati. Alla fine sono riusciti a superare le perplessità.

Janeli racconta anche quando il medico la chiamò per comunicarle l’esito del test HIV: fu come se un macigno le fosse caduto addosso, ricorda. “Feci la strada per tornare a casa in uno stato di shock, piangevo e urlavo ero sconvolta“.

Jake si sentiva responsabile, ma quando la coppia seppe che il bambino non aveva il virus le cose iniziarono ad andare per il verso giusto.

Entrambi hanno affrontato un trattamento per ridurre la possibilità di trasmettere la malattia e dopo 18 mesi dalla nascita di Octavius, nacque anche Maximus e, due anni dopo Ezri, tutti perfettamente in salute.

Prendo i miei medicinali, mi assicuro che i miei figli vadano dal dottore. Io amo mio marito ma ho scelto sempre di testa mia e nessuno può dirmi che non sono una brava madre: i miei figli sono la mia luce“.

E voi unimamme che ne pensate di questa bella storia d’amore?

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