Elio e l’autismo del figlio : “questa condizione si può affrontare”

Elio e autismo

 

Elio parla dell’autismo del figlio.

Elio e autismo: la sua storia

Il cantante Elio ha deciso di parlare apertamente dell’autismo del figlio.

Per farlo ha scelto di farlo con l’ausilio dello psicologo Lucio Moderato, direttore dei Servizi per l’autismo alla fondazione Sacra Famiglia, a Cesano Boscone.

Il figlio di Elio si chiama Dante ed ha un gemello eterozigote, per questo i genitori hanno verificato presto i disturbi dello sviluppo cognitivo. Elio e sua moglie Camilla si sono accorti  che qualcosa non andava con il piccolo.

Per questo si è potuto intervenire presto, aspetto fondamentale, su questa condizione, perché l’autismo non è una malattia e quindi non si guarisce, che implica un ampio spettro.

L’autismo implica un deficit dello sviluppo neurologico che causa forti limitazioni nelle relazioni umane, tendenza alla chiusura, alla maniacalità, alla specializzazione ossessiva, fino a completa incomunicabilità, asocialità e incapacità di provvedere a se stessi, con gravi sofferenze per le famiglie.

Per affrontare l’autismo sono necessarie terapie cognitivo – comportamentali.

Purtroppo c’è che specula sul dramma altrui e infatti le presunte “cure” sono innumerevoli.  “Conosco persone che sono finite ovunque, cadute nelle mani di chiunque. Ci sono i teorici della chelazione, che attribuiscono l’autismo ai metalli pesanti nell’organismo e lo curano con altri metalli pesanti, facendo gravi danni. Quelli che dicono che tutto dipende dalla dieta, e propinano beveroni da ottocento euro a botta. Quelli che colpevolizzano i genitori dicendo che l’autismo è frutto del disamore” dichiara Elio.

Elio ha spiegato di volersi esporre in prima persona dopo essersi accorto che le associazioni non sono strutturate.

Sui vaccini bisogna ribadire che non esiste alcuna prova che siano correlati con l’autismo, il medico che diffuse questa bufala spiegò di aver inventato tutto ed è stato radiato dall’album.

Moderato su questo punto precisa: “niente è a rischio zero. Esiste una bassissima incidenza di rischio anche per i vaccini. Ma la sola cosa che possiamo dire con certezza è che se si sospendono le vaccinazioni i casi di autismo rimangono gli stessi, i casi di poliomielite aumentano a dismisura”.

Grazie a una raccolta firme sponsorizzata durante un evento pubblico Elio, davanti al neogovernatore Fontana, si è fatto promotore dell’applicazione delle leggi esistenti. La speranza è quella di fare della Lombardia una regione guida nel trattamento dell’autismo e nel sostegno alle famiglie.

“Se siamo qui è perché vogliamo che le famiglie sappiano che si può fare. È un lavoro duro, faticoso, quotidiano, ma si può fare. L’autismo non è una malattia, è un disturbo dello sviluppo cognitivo. Ed è una condizione genetica, come nascere senza braccia o con le gambe corte. È insensato dire: ti guarisco. È giusto dire: faccio di tutto perché tu possa vivere ugualmente, migliorare anche di molto non solo la tua qualità della vita, anche quella della tua famiglia” dichiara lo psicologo Moderato.

I numeri dell’autismo sono altissimi, sono decine di migliaia nella sola Lombardia. A livello sociale di tratta di un problema enorme.

Le cause dell’autismo, seppur molto indagate, sono ancora sconosciute.

‘inquinamento è un’ipotesi. Sono stati fatti studi secondo i quali ai piani bassi delle case, in città, si registra un numero superiore di casi. Di certo, il gene non è il produttore unico della malattia. C’è una predisposizione genetica al tumore, ma il tumore può venirti anche se hai una bassa predisposizione genetica. L’ambiente influisce, modifica. E si dovrebbe cominciare a discutere seriamente anche della sovra-sollecitazione del nostro cervello”.

Infine l’incidenza dell’autismo è 4 volte maggiore nei maschi, ma  questo dato non è scientificamente attendibile.

Unimamme, voi cosa ne pensate di quanto riportato su Repubblica?

Noi vi lasciamo con i maggiori fattori di rischio dell’autismo.

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