“L’aborto è una depravazione”: afferma una mamma e per questo viene minacciata

Denise McAllister è una giornalista di Fox News Channel, dopo essersi dichiarata contro l’aborto deve nascondersi a causa delle minacce ricevute.

Questa giornalista è stata vittima di stupro e, successivamente, incontrando altre vittime di questa violenza che, rimaste incinte, hanno deciso di non abortire, ha maturato una forte convinzione contraria all’aborto.

Nel 1999 aveva deciso lei stessa di abortire, poiché aveva già due figli, viveva in povertà ed era una mamma single.

Pensavo che abortire fosse la scelta migliore per me, per i miei bambini e il piccolo. Ma mio figlio sarebbe morto. Questo era ciò che sapevo mentre sedevo in macchina nel parcheggio di Planned Parenthood e non potevo fuggire.  Quando ho razionalizzato che uccidere il mio bambino sarebbe stato  meglio per tutti, ho capito che riguardava me, le mie delusioni, i miei sentimenti, la mia vita all’improvviso molto dura”.

La giornalista ha quindi deciso di non abortire. “Non ho ucciso mia figlia, mi vergogno di averlo pensato anche solo per un momento. Il suo sangue non sarebbe stato versato per rendere la mia vita più facile, non importa quanto fossero grandi le mie motivazioni”.

Alla fine McAllister ha ricevuto aiuto da una chiesa della sua comunità. Ora la figlia in questione ha 15 anni.

Di recente la McAllister ha scritto su Twitter : “Alla base dell’isteria dell’aborto c’è il desiderio sconvolto delle donne per il sesso irresponsabile. Il sesso è il loro dio. L’aborto è il loro sacramento. 

È aberrante quando le donne decidono di gettarsi dalle vette della forza civilizzatrice del mondo nella melma e nel fango della depravazione disumanizzante”.

Successivamente la giornalista ha aggiunto:  “non puoi semplicemente mettere fine ad una vita umana solo perché non hai voluto essere responsabile delle tue azioni, solo perché hai dato un valore più alto al fare sesso che alla vita umana”. 

Dopo queste dichiarazioni la McAllister ha ricevuto preoccupanti minacce di morte. Chi la minacciava mostrava di conoscere il luogo dove viveva e così è stata messa sotto protezione dalla polizia.

Unimamme, cosa ne pensate di questa notizia di cui si parla su Pro Vita?

Noi vi lasciamo con la provocatoria affermazione di un ginecologo.

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