400 ragazzi disabili non possono andare a scuola: ecco il motivo

400 ragazzi disabili delle scuole superiori di Palermo non possono frequentare regolarmente le lezioni a causa della mancanza di personale.

Come dappertutto, in Italia, le lezioni sono iniziate già da alcune settimane, ma alcuni studenti siciliani faticano a poter seguire regolarmente l’orario scolastico.

Stiamo parlando degli alunni disabili di Palermo per i quali il servizio di trasporto non è mai partito.

Il mancato servizio si propaga anche all’assistenza igienico sanitaria, all’autonomia e comunicazione.

Gli stessi uffici, che per cause burocratice, stanno, di fatto, negando il diritto alla studio a centinaia di ragazzi avrebbero reperito 4 milioni di Euro residui dello scorso anno arrivati dalla Regione per avviare il progetto fino alla fine dell’autunno.

Successivamente a quella data serviranno altre risorse per la copertura del periodo da gennaio a giugno.

“Solo dopo aver individuato queste somme residue dello scorso anno saremo in grado di comunicare all’assessorato regionale alla Famiglia le somme che servono per coprire il resto del servizio. Aspettiamo l’ok dei revisori dei conti per procedere con questi primi 3 milioni di euro. Purtroppo una serie di passaggi burocratici ci hanno impedito di risolvere tutto prima” dichiarano dagli Uffici di Palermo.

Per i servizi disabili delle scuole superiori sono necessari 10 milioni di Euro. Per quanto riguarda la parte dell’assistenza igienico sanitaria e quella della comunicazione bisogna attendere metà ottobre.

Per il trasporto bisognerà invece aspettare lo svolgimento di una gara.

Alla gara però, negli ultimi due anni, non si è mai presentato nessuno e si è scelto di percorrere la strada del rimborso chilometrico per famiglie.

Nel frattempo gli assistenti igenico personali dello Slai Cobas hanno protestato davanti alla sede della città metropolitana di Palermo per denunciare la mancanza del servizio nelle scuole, ma anche per il fatto che 99 operatori coprono un servizio che richiederebbe maggiore personale.

“Siamo di fronte a un diritto allo studio negato. Assistiamo tanti genitori in difficoltà e chiediamo davvero alle istituzioni di sbloccare la situazione al più presto. Dietro i servizi che mancano ci sono centinaia di famiglie in emergenza” dichiara Antonio Costanza dell’Associazione Anffas su Repubblica.

Nel frattempo alcune famiglie si sono organizzate per il trasporto e l’assistenza sul posto, ma non è una situazione sostenibile.

Unimamme, cosa ne pensate di quanto sta accadendo in Sicilia?

Noi vi lasciamo con i bambini disabili che dicono addio all’inclusione alle medie.

 

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