Aggressione al figlio di Simona Ventura: chiesti 1 milione e 500 mila Euro ma non li vogliono

niccolò bettarini processoLa famiglia Bettarini chiede un lauto risarcimento per l’aggressione a Niccolò.

Unimamme, forse ricorderete l’aggressione di cui è rimasto vittima alcuni mesi fa il figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura.

Il 1 luglio dell’anno scorso Niccolò Bettarini è stato picchiato e minacciato fuori da una discoteca di Milano. Il ventenne era stato preso a pugni, calci e gli erano state inflitte 8 coltellate.

Ora la sua famiglia ha chiesto un risarcimento di 1 milione e 500 mila Euro di provvisionale immediatamente esecutiva.

Il legale Alessandra Calabrò ha precisato che si tratta di un risarcimento “simbolico”.

Processo per aggressione a Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura: “condanne non soldi”

“La famiglia non intende esercitare alcuna azione di risarcimento. Quello che interessa è una sentenza di condanna con delle pene adeguato“.

Le pena richiesta dalla famiglia di Niccolò è di 10 anni per tutti e di 4 anni agli accusati per tentato omicidio.

Di quella notte ho sicuramente dei ricordi negativi ma mi ha fatto capire anche tante cose. L’ho pagata abbastanza gravemente, ma la mia vita è cambiata anche in meglio. Nelle prime udienze ho provato molto odio, molto rancore. Poi piano piano certe cose le metabolizzi in maniera diversa. Siamo qui e speriamo nella giustizia” ha testimoniato Niccolò al giudice.

Le difese degli aggressori hanno poi chiesto di riqualificare il reato.  Il legale di Davide Caddeo che avrebbe sferrato le coltellate ha chiesto di derubricare il reato in lesioni aggravate e, in subordine, una condanna al minimo.

L’avvocato di Alessandro Ferzoco ha chiesto l’imputazione di lesioni aggravate e la concessione delle attenuanti generiche e quella del “reato diverso da quello voluto”.

L’avvocato di Albano Jakej ha chiesto di derubricare il reato in rissa aggravata e in subordine lesioni aggravate escludendo l’aggravante di futili motivi e concedendo l’attenuante della provocazione.

Infine, per Andi Arapi, è stata chiesta la riqualificazione in percosse.

A Niccolò Bettarini sono stati dati fendenti in parti vitali, secondo l’accusa con l’intenzione di uccidere. Le coltellate “avrebbero potuto produrre conseguenze mortali”.

Il pm ha sottolineato anche i futili motivi del gesto “sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”.

La sentenza è prevista per il 18 gennaio.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questa richiesta di cui si parla su Il Tirreno?

Noi vi lasciamo con le reazioni dei genitori di Niccolò mentre lui era in ospedale.

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