Ambiente: via libera del Cdm al disegno di legge “Salvamare”

inquinamento plasticaIl Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge “Salvamare”. Disegno di legge proposto dal ministro Sergio Costa.

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla legge Salvamare. Il Ministro dell’ambiente, Sergio Costa, è molto soddisfatto dei risultati ottenuti. Lo fa sapere attraverso un post su Facebook: “Con la #SalvaMare si inizia (si perché è solo l’inizio) a ripulire il mare dalla plastica. Ho una grande gioia che voglio condividere con voi, ieri sera è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge SalvaMare al quale tanto ho lavorato”.

Con questa nuova legge si cercherà di ridurre il quantitativo di plastica che è presente nei nostri mari: “E’ una grande vittoria per il nostro mare. Il Mediterraneo è particolarmente “infestato” dalla plastica, visto che si tratta di un mare semichiuso. Tartarughe, uccelli marini, balene e delfini scambiano la plastica per cibo e muoiono per indigestione o soffocamento: tutto questo deve finire.”

Adesso la legge deve essere approvata da Parlamento per essere considerata effettiva.

La legge Salva Mare: i pescatori potranno raccogliere la plastica e portarla in centri di raccolta

E’ stato approvato, dal Consiglio dei ministri, il disegno di legge Salvamare. A presentarlo è stato il ministro per l’ambiente, Sergio Costa.

La legge si basa su quattro punti fondamentali:

  • I pescatori potranno portare a terra la plastica pescata in mare
  • Saranno istallati impianti di raccolta nei porti
  • Ci sarà una incentivazione alla pesca green con l’utilizzo di materiale a basso impatto ambientale
  • Sensibilizzazione e promozione dell’economia circolare.
Credits: Facebook Sergio Costa

Con la nuova legge i pescatori potranno portare a terra la plastica che finisce nelle loro reti. Ad oggi erano “costretti” a ributtarla in mare. Non potevano raccoglierla perché andavano in contro al reato di trasporto illecito di rifiuti, come confermato dal ministro Costa. Sarebbero stati considerati come dei produttori di rifiuti e di conseguenza avrebbero dovuto pagare per lo smaltimento.

Nel post su Facebook, il ministro Costa aggiunge: “Con la legge SalvaMare appena approvata i pescatori che diventeranno “spazzinidel mare potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta. I rifiuti potranno essere portati nei porti dove saranno allestiti dei punti di raccolta”.

In questo modo si inizierà a pulire il mare dalla plastica con i pescatori che conoscono bene il problema. Infatti ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso altrettanta plastica rispetto al pescato.

Il ministro Sergio Costa è a conoscenza dell’emergenza planetaria della plastica in mare. Emergenza che deve essere affrontata il prima possibile e che interessa tantissimo il nostro pianeta: “E’ una grande vittoria per il nostro mare. Il Mediterraneo è particolarmente “infestato” dalla plastica, visto che si tratta di un mare semichiuso. Tartarughe, uccelli marini, balene e delfini scambiano la plastica per cibo e muoiono per indigestione o soffocamento: tutto questo deve finire. L’Italia, che è bagnata per due terzi dal mare, vuole essere leader nella soluzione: appena la Direttiva europea sulla plastica monouso sarà pubblicata, approveremo anche noi la legge per dire stop al monouso”.

Con l’approvazione al Consiglio dei ministri, la legge SalvaMare deve essere approvata in Parlamento. Il ministro invita i parlamentari a fare presto: “La legge adesso va in Parlamento e faccio un appello a tutti i parlamentari perché facciano presto, bisogna votare subito questa legg”e.

Legambiente e Marevivo sono soddisfatti della nuova legge: bisogna risolvere il problema

Legambiente vorrebbe che il Parlamento approvi la nuova legge entro l’estate. Il Presidente, Stefano Ciafani, ha dichiarato l’importanza di questo cambiamento: “Un cambiamento di prospettiva a 180 gradi, poiché finora i pescatori rischiavano di essere accusati di traffico di rifiuti e si vedevano quindi costretti a ributtare in mare la spazzatura tirata su con le reti. Ora, invece, saranno incoraggiati a raccoglierli e a portarli in porto, e il loro contributo sarà significativo“. Come riportato da Skytg24, i dati dei monitoraggi di Legambiente sui rifiuti galleggianti in mare e su quelli spiaggiati sono rappresentativi di un grave problema ambientale. Gli oggetti in plastica rappresentano mediamente il 92% degli oggetti osservati. Con l’indagine Beach litter 2018, sono stati censiti e recuperati 48.388 rifiuti rinvenuti in 78 spiagge italiane, per un’area complessiva di 416.850 mq e una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (lineari) campionata: praticamente 6,2 rifiuti per ogni metro.

Soddisfatto per l’approvazione anche Marevivo. La responsabile delle relazioni istituzionali, Raffaella Giugni, ha commentato: “Siamo sicuri che i pescatori collaboreranno se messi nelle condizioni di farlo”, come riportato da Adnkronos. “Finora, i rifiuti erano considerati rifiuti speciali e non rifiuti urbani, non potevano essere riportati a terra e messi nei cassonetti dei rifiuti urbani. E i pescatori portandoli a terra rischiavano una multa. Noi siamo contenti che questa proposta vada avanti perché è assolutamente urgente risolvere il problema della plastica che finisce nelle reti dei pescatori: più del 50% di quello che pescano sono rifiuti quindi è necessario che venga regolamentato come questi rifiuti possono essere smaltiti. Dobbiamo cercare di svuotarlo dai rifiuti questo mare. Siamo molto contenti che vada avanti e siamo anche sicuri, avendo avuto contatti con le varie organizzazioni dei pescatori, che i pescatori collaboreranno se vengono messi nelle condizioni di farlo. Già tanti Comuni si stanno organizzando con i pescatori per fare questa attività di recupero della plastica: è diventata un’esigenza della comunità, quindi io credo che una volta passata questa legge verrà ben applicata e ben accolta dalle comunità locali“.

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Voi unimamme siete soddisfatte di questa legge? Diminuirà anche la plastica sulle spiagge?

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