Bambina di 4 anni guarisce dal tumore grazie a una “favola” inventata dai genitori

Bambina di 4 anni guarisce dal tumore grazie alla chemioterapia e alla favola raccontata dai genitori. La storia.

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Bambina di 4 anni guarisce dal tumore grazie a una “favola” inventata dai genitori – Universomamma.it

La chemioterapia, come sappiamo, ha effetti collaterali molto pesanti che provano il fisico e la mente. Accade negli adulti, figuriamoci nei bambini, soprattutto quando sono molto piccoli. Così quando una bambina di due anni della provincia di Pistoia si è ammalata di tumore e si è dovuta sottoporre a chemioterapia, i genitori hanno rivoluzionato la loro vita, e si sono inventati una favola per renderle meno dolorosa quell’esperienza ed esorcizzarla con l’aiuto della fantasia. Per fortuna ora la piccola sta meglio e il peggio è passato.

La chemioterapia come una favola:  il racconto dei genitori di una bambina di 4 anni guarita dal tumore

Aveva solo due anni nel 2017 una bambina di Serravalle Pistoiese quando si è ammalata di un raro ma brutto tumore, il sarcoma botrioide, una variante del sarcoma dei tessuti molli. I genitori avevano notato del sangue nel suo pannolino e l’hanno portata subito a farla visitare da un medico. In un primo momento le perdite di sangue erano state valutate come problemi non gravi, poi però si è capito che c’era qualcosa che continuava a non andare. La bambina è stata operata per la rimozione di un polipo alla pancia, ma una volta asportato i medici si sono resi conto che non era un semplice polipo ma un sarcoma botrioide ed era in rapida espansione. La diagnosi è arrivata a dicembre del 2017.

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La bambina rischiava di morire. Per fortuna la malattia è stata presa in tempo e grazie alle cure è guarita. È stato un percorso lungo e difficile, però, che ha richiesto ai genitori un periodo di assenza dal lavoro per stare accanto alla figlia. La piccola è stata in cura presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove le hanno somministrato tutte le terapie necessarie, a cominciare dalla chemioterapia, invasiva e pesante ma necessaria per eliminare il tumore.

La bimba a soli due anni si è dovuta sottoporre a ben 9 cicli di chemio, terminati nell’agosto del 2018. Quasi un anno di cure. In questo periodo i suoi genitori sono andati in aspettativa dal lavoro per starle accanto. La piccola, infatti, era molto debole a causa della chemioterapia, che distrugge il tumore ma allo stesso tempo annienta il sistema immunitario. I genitori, terrorizzati dall’idea che potesse contrarre delle infezioni che in casi come questo possono essere letali, hanno deciso restare in casa con la loro bambina. La famiglia abita in una casa in campagna e ha un pezzo di terra dove coltiva alberi da frutto. La casa nel periodo di malattia della piccola è diventato il loro rifugio. Per non contrarre malattie i genitori della bambina non uscivano e mandavano i nonni a fare la spesa. Mamma e papà hanno anche imparato a fare le medicazioni alla figlia in modo da essere autonomi. Alla bambina è stato applicato alla pancia un “cvc”, un catetere venoso centrale, ossia un tubicino per l’infusione della chemio.

Terminati i nove cicli per fortuna non è stata necessaria la radioterapia, anche se la piccola si è fratturata una gamba a causa delle ossa rese fragili dalla chemio e si è dovuta ingessare. Superato anche questo problema, ora la bambina sta bene e dovrà soltanto sottoporsi a dei controlli ogni tre mesi presso il Meyer di Firenze. Tutto è bene quel che finisce bene e non si può far altro che augurare alla piccola e ai loro genitori tutto il bene possibile.

La favola sulla chemioterapia raccontata alla figlia

Il lungo e complesso periodo di terapie in casa, però, non sarebbe trascorso allo stesso modo se i genitori oltre a dare alla figlia tutte le attenzioni e le cure possibili non avessero creato attorno a lei anche un’atmosfera di gioco e di favola, per renderle meno pesante, per quanto possibile, la chemioterapia e alleggerirle le sofferenze. I genitori hanno raccontato alla figlia una favola: il tubicino “cvc” era in realtà un topino a cui ogni tanto bisognava dare da bere, e la medicina che passava per il tubicino era un personaggio chiamato Gaspare che andava a cercare i batteri cattivi che erano nella sua pancina per mandarli via. Solo che Gaspare ogni tanto faceva qualche errore e così faceva vomitare la piccola e le faceva cadere i capelli. Un modo semplice ma efficace per far capire alla bambina quello che stava accadendo. Ora la bambina è tornata all’asilo e ha potuto anche festeggiare il suo compleanno con gli amichetti.

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Il tumore che ha colpito la bambina quando aveva due anni, il sarcoma botrioide, è una forma di cancro rara che colpisce quattro casi su un milione e ha il massimo di incidenza dai 2 ai 14 anni. Non si conoscono le cause certe che possono provocare questo tumore, come hanno spiegato ai genitori gli oncologi del Meyer. Il fatto che solleva qualche sospetto, però, è che il tumore della bambina, per quanto considerato raro,  è uno degli 8 casi di sarcoma botriode che si sono verificati nel territorio del comune di Serravalle Pistoiese e che sono stati censiti dalla Asl locale. La casa dei genitori della bambina si trova infatti non lontano da un’area finita sotto indagine per l’inquinamento di alcuni pozzi e a cui potrebbero ricollegarsi gli altri sette casi di sarcoma. I genitori della bambina sono venuti a conoscenza di questi altri casi di tumore solo quando sono stati contattati dall’Asl. Anche il caso della figlia quindi è stato incluso nell’indagine, pur non avendo la famiglia dei pozzi nel loro terreno. I genitori temono anche che possa essere coinvolta la discarica di rifiuti che sta a un chilometro e mezzo da casa loro e che nel luglio del 2016, quando la loro bambina aveva solo 6 mesi, subì un incendio. In quel caso, la casa della famiglia fu inclusa nella zona gialla, con il divieto di consumare frutta e verdura coltivate sul posto. I genitori temono la discarica e si augurano che le indagini della locale agenzia per l’ambiente, Arpat, possano fare chiarezza.

Nel frattempo c’è la buona notizia della guarigione della piccola e di come grazie all’amore dei suoi genitori è riuscita a superare questo momento. Una storia dolcissima questa raccontata dalla Nazione. Che ne pensate unimamme?

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