Decreto Rilancio: le novità sul lavoro di chi ha figli

Il nuovo decreto Rilancio è stato reso ufficiale, confermato il diritto allo smart working per genitori che hanno figli più piccoli di 14 anni.

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Decreto Rilancio: le novità sul lavoro di chi ha figli – Universomamma.it

E’ stato da poco approvato e reso noto il nuovo decreto di maggio, il decreto Rilancio. Il decreto prevede diverse novità tra le quali il diritto allo smart working per i genitori che sono impiegati nel settore privato e che hanno a carico figli di età inferiore ai 14 anni. Il diritto al lavoro agile sarà possibile averlo fino alla fine della pandemia.

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Decreto Rilancio: diritto allo smart working per genitori con figli minori di 14 anni

Con il nuovo decreto, quindi, i genitori potranno rimanere a casa se hanno figli più piccoli di 14 anni in modo da porti gestire almeno fino alla conclusione dell’emergenza coronavirus. La misura era già stata anticipata, ma adesso si ha la conferma, i lavoratori del settore privato hanno diritto a svolgere il lavoro in modalità agile, anche in assenza degli accordi individuali, purché lo smart working sia compatibile con le caratteristiche della prestazione svolta.

Nell’articolo 96 si legge: “Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione“.

Come riportato anche da Fanpge, si potrà svolgere la prestazione lavorativa in lavoro agile “anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dal datore di lavoro“.

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Per quanto riguarda invece gli obblighi per le aziende, al punto tre del testo si legge: “Per l’intero periodo di cui al comma 1, i datori di lavoro del settore privato comunicano al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in via telematica, i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile, ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali“.
Negli anni le aziende che si sono rinnovate per riorganizzare il loro lavoro sono aumentate ed in molte durante questa emergenza sono arrivate già preparate. Non tutti i settori però possono essere adattati all’introduzione del lavoro agile allo stesso modo.

Per poter avere diritto allo smart working devono sussistere alcune condizioni. Il genitore-lavoratore:
• deve essere dipendente del settore privato
• nel proprio nucleo familiare non deve esservi altro genitore che possa occuparsi del figlio perché non ha un lavoro, oppure perché, pur avendolo, sta beneficiando del sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa (esempio cassa integrazione),
• deve assicurarsi che la propria prestazione sia compatibile con le modalità di lavoro agile.

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Voi unimamme eravate a conoscenza di questo nuovo decreto? Cosa ne pensate?

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