Centri estivi e attività per bambini e adolescenti: il piano in 3 tappe

Definite le linee guida per poter riaprire i centri estivi e le attività all’aria aperta per bambini sopra i tre anni e per gli adolescenti.

Centri estivi bambini
Centri estivi e attività per bambini e adolescenti: il piano in 3 tappe – Universomamma.it

Dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia è stato diffuso un documento per la gestione “in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19”. Sono delle linee guida ufficiali redatte anche con gli orientamenti contenuti nel documento della Sip (Società Italiana di pediatria) e il documento messo a punto dall’Anci e integrato dalle raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico.

Le linee guida serviranno per permettere ai centri estivi e tutti i luoghi dedicati ai bambini ed adolescenti di poter ripartire in tutta sicurezza, ci sarà l’obbligo d’indossare la mascherina, igiene delle mani e triage prima di entrare.

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Aperture dal 18 maggio dei centri estivi per bambini ed adolescenti: le linee guida per riaprire in sicurezza

Il testo è stato diviso in tre punti:

  1. dal mese di maggio regole chiare per l’accesso ai parchi di adolescenti e bambini anche sotto i 3 anni;
  2. dal 18 maggio e per il periodo estivo si potranno organizzare attività per bambini sopra i 3 anni e per gli adolescenti;
  3. da giugno (e per il periodo estivo), sempre dai 3 anni e per i ragazzi si potranno organizzare attività ludico-ricreative e centri estivi.

I parchi ed i giardini saranno accessibili per i bambini ed adolescenti fino ai 17 anni. Dovranno essere sempre accompagnati da un adulto, che potrà anche non essere un parente, per i bambini al di sotto dei 14 anni è fatto salvo il divieto di assembramenti ed il distanziamento fisico di almeno un metro. Gli spazi dovranno essere curati dal gestore ed oltre a controllare la pulizia avranno il compito di supervisione gli spazi. La pulizia dovrà essere giornaliera ed effettuata con detergenti. Chiunque accederà al giardino dovrà avere indosso la mascherina, tranne per i bambini sotto i 3 anni.
Bambini o adolescenti da 0 a 17 anni con patologie neuropsichiatriche, fragilità, cronicità, dovranno essere accompagnati da un adulto, che non sarà invece necessario per i ragazzi di almeno 14 anni, perché sarà sua (sotto la sorveglianza degli operatori che vigilano sull’area) la responsabilità di mantenere il distanziamento fisico.

Per il periodo estivo potranno essere organizzate le attività all’aria aperta seguendo sempre delle regole ben precise.

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Come prima cosa si dovranno valutare le condizioni di salute di ogni singolo bambino ed adolescente con l’aiuto del pediatra di libera scelta, anche per segnalare la necessità di applicare eventuali misure di protezione aggiuntive. È il gestore a definire i tempi e i modi d’iscrizione dandone comunicazione “in modo pubblico e con congruo anticipo rispetto all’inizio delle attività proposte, con criteri di selezione della domanda da definirsi nel caso di domande superiori alla ricettività prevista”.
Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età dei bambini ed adolescenti nel modo seguente, come si legge dalle linee guida:

  • per i bambini in età di scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), un rapporto di un adulto ogni 5 bambini;
  • per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), un rapporto di un adulto ogni 7 bambini;
  • per gli adolescenti in età di scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti.

Inoltre, prima di entrare nell’area gioco di dovranno lavare le mani con acqua e sapone o gel igienizzante. I punti di accoglienza devono essere all’esterno o in un opportuno ingresso separato dell’area o della struttura per evitare che gli adulti accompagnatori entrino nei luoghi adibiti allo svolgimento delle attività. È importante che la situazione di arrivo e rientro a casa dei bambini ed adolescenti si svolga senza comportare assembramento negli ingressi delle aree interessate. Per questo è opportuno scaglionarne la programmazione nell’arco di un tempo complessivo congruo.

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Dovrà essere prevista anche la procedura di triage: verrà chiesto ai genitori se il figlio abbia avuto febbre, tosse, difficoltà respiratoria o se è stato male a casa. Dopo aver igienizzato le mani, sarà verifica la temperatura corporea. Le attività saranno svolte in piccoli gruppi e a seconda delle fasce di età e si sottolinea la necessità di organizzare “una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività”.

Particolare attenzione deve essere rivolta all’utilizzo corretto delle mascherine. Oltre alla verifica dei requisiti di formazione, dovrà essere previsto un numero di operatori supplenti disponibili in caso di necessità. Saranno pulite frequentemente attrezzature e oggetti utilizzati per le attività e si laveranno le mani ogni volta che si cambierà attività, dopo l’utilizzo dei servizi igienici e prima dell’eventuale consumo di pasti.

Le stesse regole varranno anche per l’apertura dei veri e propri centri estivi che sono previsti per il mese di giugno e per tutto il periodo estivo. Ci dovranno essere dei criteri per assicurare il sostegno ai bisogni delle famiglie che hanno un bambino o adolescente disabile o con maggiori difficoltà nella conciliazione fra cura e lavoro.

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Voi unimamme eravate a conoscenza di queste regole? Cosa ne pensate? Avete già pensato d’iscrivere i vostri figli a qualche centro estivo?

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