Una madre minaccia e insulta un minore su Fornite | VIDEO

Una madre minaccia e insulta un minore su Fortnite: la colpa non è solo di chi gioca spiega un esperto.

madre Fortnite
Una madre minaccia e insulta un minore su Fornite | VIDEO

 

Si parla spesso di adolescenti che giocano coi videogiochi senza limiti e di bambini troppo piccoli per poter fare un videogioco ma questa volta è stata una mamma ad aver superato il limite. E’ girato su Facebook un video nel quale una mamma inveisce contro un bambino che gioca a Fortnite con il figlio. Il motivo di tanta rabbia è che il minorenne ha “rubato degli oggetti” nel gioco al figlio.

Il video è stato tolto da Facebook probabilmente perché incitava all’odio. In un articolo su player l’autore, Daniele Di Egidio, amministratore e fondatore del sito, racconta di avere visto il video e di esserne rimasto sconvolto. Secondo la sua ricostruzione il video inizia con un bambino che piange ed una madre con l’accento romano che se la prende con un bambino colpevole di aver “arrubato” a suo figlio tutti gli oggetti del gioco. La donna secondo l’articolo “offende a profusione il ragazzino” e dopo avergli intimato di chiamare la madre usa verso di lui espressioni molto forti come “sei un frocio, sei una femminuccia, sei un handicappato”, “condendo il tutto con minacce del tipo: vengo a cercarti”. Questo atteggiamento come dice l’autore “denota un machismo che non si confà alla figura materna a cui siamo culturalmente abituati”.

Il ragazzo regge la situazione per 13 minuti cercando di sdrammatizzare la situazione, ridendo e dicendo “sono un king” e spiegando che è solo un gioco e che un adulto non dovrebbe dire certe cose.

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“E’ nostra responsabilità”: le riflessioni di un giornalista sulla reazione sbagliata della mamma di un bambino che giocava su Fortnite

L’autore dell’articolo, scrive che “probabilmente c’è una non comprensione del gioco e un evidente problema comunicativo” e che la sua categoria ha una responsabilità di  fronte a quanto accaduto “Lo abbiamo fatto noi giornalisti dedicando le nostre pagine solo agli addetti al settore e ai fruitori avanzati, lo abbiamo fatto perché non abbiamo posto in prima linea i nostri ricordi di nerd disadattati, lo abbiamo fatto perché non pensiamo di essere in età genitoriale e che forse non volasse la pena informare anche loro“.

Come dice l’autore oramai tutti giocano e nonostante tutto nessuno si è “è preso la briga di spiegare a degli analfabeti ludici cos’è il gioco, quali sono le meccaniche, qual è il target e come ci si comporta con quelle fasce di età che sono tra le più indifese in assoluto“.

Oggi i genitori non sono quelli di una volta, tengono i figli sotto delle bolle protettive e costituiscono loro il grosso del mercato ludico, vista l’età media dei giocatori, e nonostante questo come dice l’autore noi in questa bolla non siamo mai entrati, nei nostri siti di informazione non abbiamo mai aperto sezioni raggiungibili dal menù e dall’ homepage dedicata ai genitori”. Nessuna istruzione quindi per i genitori che parcheggiano spesso i figli davanti alla play per prendersi una pausa e senza immaginare certe dinamiche.

E oggi accade l’inverosimile: una madre che insulta un minorenne pensando che lui davvero abbia rubato qualcosa al figlio.

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Nella versione “salva il mondo” di Fornite, una dinamica a pagamento del gioco, tra gli utenti è possibile scambiarsi i giochi pagati realmente, senza alcuna tutela, semplicemente appoggiando i giochi a terra e scambiandoseli. Come dice l’autore probabilmente il ragazzino ha sbagliato anche lui, visto che sta facendo “lo scammer e/o il troll e farlo ad un bambino piccolo è sicuramente da stronzi”, ma questo non giustifica il comportamento della madre.

Credo che non sia giustificabile in alcun modo il comportamento di questa madre. Non possiamo stare sempre in prima linea a proteggere i nostri figli. I bambini hanno bisogno di sbagliare e di essere a volte fregati per imparare la lezione, da soli. Bisogna insegnare già da ora ai nostri figli a non reagire senza pensare e a rispettare sempre chi gioca con noi anche se sta sbagliando soprattutto se si tratta di un bambino. Le cose possono sempre essere dette in modo diverso e non ci sono scuse: se ti comporti in modo violento sei violento anche tu.

Secondo l’autore bisogna iniziare a fare qualcosa “prima che arrivi qualcuno con intenzioni peggiori di questa signora. Riflettiamoci con maturità, siamo noi quelli che devono fare qualcosa“.

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E voi unimamme cosa ne pensate di questo episodio di bullismo e violenza inaspettatamente ad opera di una mamma?

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