Aborti e contraccezione obbligatoria delle donne uiguri: la denuncia in Cina | FOTO

Aborti e contraccezione forzata: la limitazione delle nascite a danno degli Uiguri in Cina. Gravissime violazioni dei diritti umani.

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Limitazione forzata delle nascite per gli Uiguri in Cina | La denuncia – Universomamma.it (Una donna della minoranza etnica degli Uiguri con tre bambine a Kashgar, Cina. Foto di Kevin Frayer/Getty Images)

Da tempo si moltiplicano le voci di denuncia di violazioni dei diritti umani a danno della minoranza musulmana degli Uiguri, in Cina. Dopo i campi di internamento, l’ultima violazione riguarderebbe la limitazione forzata delle nascite messa in atto violenze indicibili. Il governo di Pechino nega, ma gli Stati Uniti starebbero preparando delle sanzioni.

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Limitazione forzata delle nascite per gli Uiguri in Cina: aborti e contraccezione

Gli Uiguri sono una minoranza etnica della Cina, di lingua turcofona e religione islamica. Vivono nel nord-ovest della Cina, in particolare nella regione autonoma dello Xinjiang. Da tempo il governo di Pechino sta usando il pugno di ferro nei loro confronti per limitarne i diritti, in particolare a seguito del riattivarsi del movimento indipendentista uiguro. Nella regione dello Xinjiang si sono verificati scontri etnici tra uiguri e cinesi Han, che vivono nella stessa zona.

Nel tempo, con la lotta al terrorismo islamico su scala mondiale, a seguito degli attentati terroristici in Occidente, si è intensificata la repressione della Cina nei confronti degli Uiguri, soprattutto negli ultimi anni, anche a seguito degli scontri etnici nello Xinjiang e di alcuni attentati commessi in Cina dalle frange più estremiste dell’indipendentismo uiguro. La repressione messa in atto dal governo di Pechino, tuttavia, andrebbe ben oltre il perseguimento degli estremisti e sarebbe rivolta contro tutto il popolo uiguro, la sua identità e le sue tradizioni culturali. Infatti, molti uiguri, in esilio all’estero, denunciano la sistematica violazione dei diritti umani da parte delle autorità cinesi che reprimerebbero ogni forma di espressione culturale del loro popolo.

Negli ultimi anni, le Nazioni Unite hanno denunciato la presenza di campi di internamento nella regione dello Xinjiang dove verrebbero rinchiusi gli Uiguri a scopi di “rieducazione” e completamente privi di diritti. Alcune stime avevano riferito addirittura di un milione di cittadini Uiguri rinchiusi in questi campi di internamento senza alcun motivo né accusa formale e soprattutto senza assistenza legale. Nei campi, gli Uiguri verrebbero sottoposti a un vero e proprio lavaggio del cervello a scopo nazionalistico cinese da parte degli emissari del governo Pechino. Le autorità cinesi hanno sempre negato le violazioni dei diritti umani nei confronti degli Uiguri e la presenza dei campi di internamento. Finché messe alle strette dalle crescenti testimonianze e soprattutto dai documenti e dalle immagini dei campi, le autorità cinesi si sono giustificate spiegando che si tratta soltanto di centri di istruzione e formazione professionale.

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Limitazione forzata delle nascite per gli Uiguri in Cina | La denuncia – Univesomamma.it (Bambine uiguri, Cina. Foto di GREG BAKER/AFP via Getty Images)

Le violazioni, però, non si limitano ai campi di internamento e altre repressioni dei diritti e delle libertà degli Uiguri, come la limitazione della libertà di culto e la sorveglianza di massa, realizzata da Pechino con strumenti sofisticati, come telecamere con riconoscimento facciale, software spia nei telefoni e la schedatura dei cittadini con il prelievo di campioni biologici. Le autorità cinesi avrebbero messo in atto anche una vera e propria limitazione forzata delle nascite ai danni delle donne uigure. Secondo uno studio alcuni documenti ufficiali del governo cinese e dalle interviste alle donne uigure, in alcune contee della regione dello Xinjiang, dove maggiore è la presenza della minoranza etnica, risulterebbero centinaia di aborti e l’applicazione di dispositivi contraccettivi alle donne dietro pressioni e minacce. Una contraccezione forzata imposta anche a quelle donne che non avevano superato il numero massimo di due figli previsto dalla legge cinese.

Nella regione dello Xinjiang il tasso di natalità era uno dei più alti di tutta la Cina, negli ultimi anni è crollato in modo impressionante e senza spiegazioni naturali. Come riporta Repubblica.

Le organizzazioni per i diritti umani e alcuni esponenti delle Nazioni Unite hanno condannato con forza le violazioni dei diritti umani della minoranza musulmana degli uiguri. Il governo di Pechino, invece, ha respinto ogni addebito, definendo le accuse prive di fondamento. L’artefice della campagna di stabilizzazione dello Xinjiang è Chen Quanguo, segretario del partito comunista locale e membro del Politburo, già conosciuto per la “normalizzazione” del Tibet.

Nel frattempo, dopo mille tentennamenti, dovuti alla delicata situazione dei rapporti tra Cina e Usa, gli Stati Uniti sarebbero pronti ad approvare alcune sanzioni contro i funzionari cinesi responsabili delle violazioni dei diritti umani della minoranza uigura nella regione dello Xinjiang, secondo alcune indiscrezioni della stampa americana. Tra i primi funzionari ad essere colpiti dalle sanzioni potrebbe esserci proprio Chen Quanguo.

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Limitazione forzata delle nascite per gli Uiguri in Cina | La denuncia – Universomamma.it (Manifestazione per i diritti degli Uiguri a Berlino. Foto di JOHN MACDOUGALL/AFP via Getty Images)
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