Covid-19: l’epidemia non è conclusa, l’ultimo bollettino dell’ISS | GRAFICI

Covid-19: l’epidemia non è conclusa, il bollettino aggiornato dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

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Covid-19: l’epidemia non è conclusa, il bollettino dell’ISS – Universomamma.it (Ospedale di Tor Vergata, Roma, a aggio. Foto di TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

A inizio luglio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato il bollettino aggiornato sul monitoraggio dell’epidemia di Covdi-19 in Italia. I dati, raccolti tramite piattaforma web dedicata e riguardanti tutti i casi diagnosticati dai laboratori regionali, coprono il periodo fino al 30 giugno 2020.

I dati dell’ISS, pur aggiornati giornalmente, possono differire in parte da quelli aggregati pubblicati dalla Protezione Cviile e dal Ministero della Salute perché alcune informazioni vengono inserite con qualche giorno di differimento.

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Covid-19: l’epidemia non è conclusa, il bollettino aggiornato dell’ISS

I dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportano 240.455 casi di Covid-19 diagnosticati in Italia dai laboratori di riferimento regionale e 33.736 decessi, dall’inizio dell’epidemia, il 20 febbario 2020, fino alle ore 11.00 del 30 giugno.

Nell’ultima settimana di giugno sono stati diagnosticati nuovi casi di Coronavirus in Italia, in aumento rispetto alla settimana precedente in alcune regioni. Questa situazione è dovuta in parte all’attività di screening e di indagine dei casi, con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, ma anche – come abbiamo segnalato nei rapporti giornalieri della Protezione civile – all’attivarsi di alcuni focolai in diverse zone d’Italia. Questo significa, sottolinea l’ISS, che l’epidemia non è conclusa in Italia, ma siamo in “presenza di una situazione epidemiologica estremamente fluida“.

Nelle ultime due settimane di giugno la curva epidemica mostra una stabilizzazione nel numero di nuovi casi diagnosticati, con piccole variazioni giornaliere (figura sotto). Le diagnosi più recenti, tuttavia, potrebbero essere sottostimate a causa di un ritardo nella notifica. I dati si riferiscono ai casi di Covid-19 segnalati per la data di prelievo o diagnosi disponibile per  239.494 casi su 240.455 casi.

 

Distribuzione dei casi per la data di inizio dei sintomi (figura sotto). Il dato è disponibile per 180.302 casi su 240.455. La differenza può dipendere dal fatto che parte dei casi diagnosticati fossero asintomatici o devono essere ancora consolidati. Inoltre, i dati più recenti sono da considerarsi provvisori, per il ritardo della notifica e perché casi non ancora diagnosticati avranno al data di inizio dei sintomi a fine giugno.

Epidemia da Covid-19  a giugno: cambia il tempo medio tra insorgenza di sintomi e diagnosi e l’età media

Nel corso dell’epidemia si è ridotto il tempo medio tra la data di insorgenza dei sintomi e la diagnosi di Covid-19. Dato disponibile per  179.793casi:

  • a inizio epidemia il tempo medio era di 4-6 giorni
  • a fine giugno il tempo medio è stato di 2-4 giorni.

Riguardo alle persone contagiate, il bollettino dell’ISS riporta che l’età mediana dei casi di Covid-19 in Italia, segnalati dall’inizio dell’epidemia, è di 61 anni. Di questi, 110.171 riguardano uomini, il 45,8%.

Dai dati finora raccolti e disponibili per 240.435 casi su 240.455, risulta che

  • nelle fasce di età 0-9 anni, 10-19 anni, 60-69 anni e 70-79 anni il virus colpisce più gli uomini delle donne
  • nelle mediane invece, 20-29 anni, 30-39 anni, 40-49 anni e 50-59 anni prevalgono le donne.

Singolare, invece, è il dato dei contagiati sopra i 90 anni di età di cui le donne sono quattro volte gli uomini. Una differenza dovuta molto probabilmente al maggior numero di ultranovantenni donne.

Con l’aumentare dell’età dei pazienti aumenta anche la letalità del Covid-19. Inoltre, la letalità è più elevata nei soggetti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile in tutte le fasce di età, tranne quella dagli 0 ai 9 anni.

Con 33.736 decessi su 240.455 casi di Covid-19 diagnosticati, la letalità totale è al 14%. Le fasce di età con letalità più elevata:

  • 80-89 anni è al 33,2%
  • sopra i 90 anni è al 31,8%
  • 70-79 anni è al 26,1%
  • 60-69 anni è al 10,6%

Nel 34,3% dei casi segnalati è riportata almeno una co-morbidità, come patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, oncologiche, renali o altre patologie croniche, diabete, deficit immunitari, obesità.

Riguardo alla gravità della malattia, il bollettino contiene informazioni per 16.239 pazienti su 36.978 casi confermati e riporta che:

  • 5.076 (31,3%) risultano asintomatici,
  • 1.955 (12%) sono pauci-sintomatici,
  • 5.521 (34%) hanno sintomi lievi,
  • 2.837 (17,5%) hanno sintomi severi,
  • 315 (1,9%) presentano un quadro clinico critico,
  • 535 (3,3%) hanno sintomi per cui non è specificato il livello di gravità.

In merito alla collocazione del paziente, il bollettino riporta informazioni per 21.840 casi su 36.978 confermati e risulta che:

  • 18.952 (86.8%) sono a domicilio,
  • 2.888 (13,2%) sono ospedalizzati,
  • di cui 229 (7,9%) ricoverati in terapia intensiva.

I dati cumulativi, riportati dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile al 30 giugno 2020, sulla condizione di ricovero e isolamento e sugli esiti dei casi di Covid-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionale. Quelli riportati sono i dati aggregati comunicati giornalmente dalle Regione e dalle Province Autonome al Ministero della Salute e raccolti sulla piattaforma della sorveglianza Covid-19.

I casi di Covid-19 segnalati dalle Regioni e Province Autonome si concentrano soprattutto al Nord Italia, soprattutto in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, dove si registra il 76% dei casi nazionali: dagli oltre 93 mila della Lombardia ai 10 mila della Toscana. Invece, Liguria, Lazio e Marche hanno dai dai 5 mila ai 10 mila caso. Sono sotto i mille casi Molise e Basilicata.

Incidenza per 100.000 abitanti dei casi di Covid-19 diagnosticati (240.455) e numero dei casi diagnosticati nella settimana dal 22 al 28 giugno per Regione o Provincia Autonoma

I casi di Covid-19 diagnosticati nei soggetti con meno di 18 anni di età sono il 2,0% del totale dei casi. Tra questi:

  • il 12,5% ha un’età inferiore o uguale ad 1 anno,
  • il 18,1% ha un’età compresa tra 2 e 6 anni,
  • il 69,4% tra 7 e 17 anni.

Tra i casi sotto i 18 anni di età, i soggetti di sesso maschile sono più numerosi (51,2%) di quelli di sesso femminile. Inoltre, risulta ospedalizzato il 2%, un dato disponibile per 3.986 casi su 5.010. La percentuale maggiore tra gli ospedalizzati in questa fascia di età riguarda i bambini con meno di 2 anni, il 4,9%.

Dove si sono contagiate le persone risultate positive al Coronavirus? Secondo il bollettino aggiornato dell’ISS, che riporta i dati disponibili per 738 casi su 6.860, diagnosticati dal 1° al 30 giugno, i contagi sono avvenuti:

  • 340 casi (35,1%) hanno contratto la malattia in una residenza sanitaria assistenziale o in una comunità per disabili;
  • 238 (24,6%) si sono contagiati in ambito familiare;
  • 64 (6,6%) si sono contagiati in ospedale o ambulatorio.

Va comunque sottolineato che il dato disponibile descrive solo una piccola parte dei casi segnalati.

Operatori sanitari

Il bollettino riporta che sono stati segnalati 29.397 casi di Covid-19 tra gli operatori sanitari, che corrispondono al 12,2% dei casi totali. Di questi casi tra operatori sanitari, l’età mediana è di 48 anni mentre il 29,8% è di sesso maschile. La letalità del Covid-19 tra gli operatori sanitari è inferiore, anche a parità di classe di età, rispetto alla letalità totale: è allo 0,30% in generale, mentre quella più elevata al 10,10% nella classe di età 70-79 anni. La spiegazione è dovuta al fatto che gli operatori sanitari asintomatici o pauci-sintomatici sono stati stati maggiormente testati rispetto al resto della popolazione.

Monitoraggio del 15-28 giugno 2020

Nel periodo dal 15 al 28 giugno, sono stati diagnosticati e segnalati 2.837 casi di Covid-19 in Italia, di cui 27 deceduti (il numero non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al primo giugno). Sono 137 i casi che hanno riguardato operatori sanitari, il 4,8%. La maggior parte di questi casi sono stati diagnosticati in Lombardia, 1.1613, Emilia Romagna, 380, e Piemonte, 253.

Riguardo al sesso e all’età, le persone diagnosticate di Covid-19 nelle ultime due settimane di giugno nel 46,7% dei casi hanno un’età superiore ai 50 anni (età mediana 48 anni) e nel 52% dei casi sono di sesso femminile.

I nuovi casi di Covid-19 del periodo 15-28 giugno si sono verificati in 989 comuni in Italia, soprattutto al Centro Nord e nel Lazio. Una situazione che conferma che l’epidemia è ancora in atto. Pertanto, l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda la massima prudenza in questa fase di transizione, che significa tenere comportamenti individuali corretti per limitare il rischio di un nuovo aumento dei contagi. Questi comportamenti, come tutti sappiamo, consistono in:

  • mantenere il distanziamento fisico il più possibile dagli estranei,
  • indossare la mascherina chirurgica al chiuso e nei luoghi affollati,
  • lavarsi le mani di frequente
  • e in presenza i sintomi chiamare subito il medico e isolarsi in casa.

Per ulteriori informazioni: il bollettino completo.

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Che ne pensate unimamme?

Informazioni aggiornate in tempo reale sulla diffusione dei casi di Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.

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Covid-19: l’epidemia non è conclusa, il bollettino dell’ISS – Universomamma.it (Ospedale di Codogno a maggio. Foto di MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)
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