Manovra di rivolgimento, in quali casi è possibile: non tutti possono farla, c’è un pericolo

Forse non tutti sanno che la manovra di rivolgimento non sempre è possibile: in quali casi la si può fare, qual è il pericolo. 

Se le emozioni che si iniziano ad avvertire quando si scopre di essere incinta sono davvero numerose, altrettanto notevoli sono quelle che si provano quando si è quasi agli sgoccioli della gravidanza. E si iniziano a contare i giorni alla nascita del bebè.

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Rischio manovra rivolgimento – universomamma

Manca ancora qualche settimana al parto? Allora, è importante che tu sappia cosa sia esattamente la manovra di rivolgimento. Proprio recentemente, infatti, vi abbiamo spiegato quali sono i rischi contro cui si può andare incontro con il parto, ma adesso non possiamo assolutamente esimerci dal raccontarvi quando la nascita del bambino non possa assolutamente avvenire in maniera naturale.

La scelta più ovvia che ogni ginecologo e ciascuna neomamma prendono in considerazione per l’ultima fase della gravidanza, è sicuramente il parto naturale. Quando, però, non vengono rispettate determinate situazioni, è necessario cambiare completamente strategia. Ed optare per tutt’altra soluzione. Sono diverse le motivazioni che spingono gli specialisti a scegliere un parto cesareo, ma tra quelli più frequenti c’è questa: la posizione podalica del bambino. 

Cos’è la manovra di rivolgimento e cosa significa posizione podalica

Prima di potervi spiegare cosa sia la manovra di rivolgimento, è importante capire perché e quando può essere presa in considerazione una scelta del genere. Vi introduciamo, a questo punto, la definizione di gravidanza podalica. Ovvero, in quelle gestazioni comunissime a tante donne dove la posizione del feto non è assolutamente quella “classica” – e, quindi, con la testa rivolta verso l’utero, pronto a venire al mondo – ma completamente al contraria. Solitamente, una situazione del genere può verificarsi intorno le prime settimane di gravidanza e risolversi, poi, col passare del tempo. Qualora, però, la posizione del feto non dovesse cambiare, il ginecologo sceglie, insieme alla mamma, di optare per una manovra di rivolgimento. O, nella peggiore delle ipotesi, ad un parto cesareo.

Con il termine appena citato, si fa riferimento ad una vera e propria manovra che lo specialista tra le 36esima e 37esima settimana di gravidanza – in una sala operatoria adibita apposta – non fa altro che rimettere nella posizione “corretta” il feto per permettergli la nascita in via del tutto naturale. Ovviamente, sia chiaro: non solo un’operazione del genere non può essere messa in pratica in qualsiasi ospedale, ma – qualora fosse possibile – garantisce una serie di sicurezze alla neomamma. Nella sala operatoria, infatti, verranno tenuti sotto controllo tutti i suoi parametri vitali. E, nel caso occorresse, si potrebbe procedere ad un taglio cesareo d’urgenza.

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Quali sono rischi manovra – universomamma

Fate molta attenzione: la manovra di rivolgimento comporta dei rischi. E questi, purtroppo, non sono affatto da poco. Ecco di quali parliamo esattamente:

  1. Importanti danni al cordone ombelicale;
  2. Emorragia o, addirittura, rottura dell’utero;
  3. Distacco della placenta. 

Insomma, situazioni da non prendere assolutamente sottogamba.

Quando non è consentita una situazione del genere?

Seppure la manovra di rivolgimento sia l’unica soluzione per una gravidanza podolica, non sempre questa può essere messa in pratica. Anche questa, infatti, presenta delle vere e proprie controindicazioni, che potrebbero provocare dei grossi rischi alla futura mamma, ma anche al nascituro in determinate circostanze.

manovra pericolo
controindicazioni manovra – universomamma

Scopriamo insieme quali sono quelle situazione dove questa pratica è seriamente sconsigliata:

  • Se il travaglio ormai è già iniziata;
  • Parto gemellare;
  • Parto precedente con annesso taglio cesareo;
  • Se il battito del piccolo presenta delle consistenti anomalie;
  • Se non c’è abbastanza liquido amniotico;
  • Lo specialista non ha la possibilità di manipolare l’addome della donna per via della localizzazione della placenta sulla parte anteriore del’utero;
  • Presenza di fibromi anche abbastanza grossi.

Sono proprio queste appena elencate, quindi, quelle situazioni in cui non è assolutamente sconsigliata la manovra. E per cui, quindi, il ginecologo potrebbe optare per il taglio cesareo.

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