Italia, allarme alimentare: una nuova abitudine che può costarci cara

Un nuovo allarme alimentare: non si tratta di prodotti ritirati dal mercato perché contaminati. Tutt’altro. E può costarci davvero caro.

Le difficoltà economiche mettono in ginocchio, da una parte, le famiglie, dall’altra tutto il comparto alimentare, da chi produce e raccoglie, fino a chi vende sui banchi dei mercati o consegna nella grande distribuzione. L’aumento a dismisura dei dei prezzi beni di prima necessità, rappresenta una piaga di non poco conto che rallenta nettamente gli acquisti degli italiani, in particolare, lo rivela una indagine di Coldiretti, quelli di frutta e verdura.

Nuovo allarme alimentare
Nuovo allarme alimentare: cala vertiginosamente il consumo di frutta e verdura universomamma.it

Il carrello della spesa diventa così sempre più vuoto, dal momento che, lo conferma nei suoi ripetuti report anche l’Istat, con il medesimo budget di due anni fa, moglie e marito acquistano oggi la metà dei prodotti da portare a casa. Sei poi guardiamo a un passato lontanissimo che non c’è più e che mai più tornerà, ma il paragone non è mai fuori luogo, e se lo ricorda bene chi era bambino a metà anni 80, la mamma con 100mila lire, il sabato, acquistava spesa abbondante per una settimana “di vita familiare”, per un nucleo di 4 persone con due figli. Oggi, con 50 euro, a stento acquisti prodotti che ti bastano per due giorni. Tragico? No, tremendamente reale.

A risentirne di tutto questo sono, quindi anche le aziende agroalimentari, che si ritrovano nel baratro dal momento che, necesse est, dovendo aumentare i prezzi per sostenere l’aumento dei costi di produzione, cozzano contro l’impossibilità delle famiglie italiane di riempire frigorifero e dispensa come in passato. Attenzione, però, alle conseguenze alimentari, in un nucleo familiare composto da bambini e anziani, e in generale occhio anche alle abitudini alimentari che mutano pericolosamente.

Crisi economica e aumento dei prezzi dei beni di prima necessità: scatta un nuovo allarme alimentare

Fare a meno di frutta e verdura, almeno del medesimo quantitativo medio che una famiglia italiana metteva poco tempo fa a tavola, può diventare una cattiva abitudine, a vantaggio, ahimè di altri cibi, meno costosi e di certo meno salutari. Ecco perché Coldiretti, oggi, parla senza mezzi termini di una nuova forma di allarme alimentare per il nostro Paese.

Andiamo ad analizzare i dati di questo pericoloso trend. A causa delle difficoltà economiche e degli alti prezzi nel carrello della spesa, gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto all’anno precdente, ai minimi da inizio secolo con 2,6 miliardi di chili.

Allarme alimentare: lo rivela Coldiretti
Indagine Coldiretti: con l’aumento dei prezzi, cala nettamente consumo frutta e verdura – universomamma.it

È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, Filiera Italia e UNAPROA sulla spesa delle famiglie nel primo semestre dell’anno al vertice dell’Unione Nazionale Produttori Ortofrutticoli e Agrumi (Unaproa) su aumento dei costi e crisi dei consumi, secondo ai dati CSO Italia / GFK Italia. 

Gli italiani hanno ridotto le quantità di zucchine del 16%, pomodori del 12%, patate del 9%, carote del 7% e insalate del 4%, mentre per la frutta – spiegano Coldiretti Filiera Italia e Unaproa – addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance. Cresce solo la quarta fascia.

Ecco il report con i dati dell’inchiesta, ripresi dal Corriere della sera sul suo profilo instagram.

 

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La Coldiretti avverte, quindi, che il consumo individuale è sceso sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdura fresca per persona, raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per una sana alimentazione.

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