La varicella è stata a lungo considerata un passaggio quasi inevitabile nell’infanzia di ogni bambino.
Tuttavia, recentemente, si è assistito a una notevole riduzione della sua incidenza, grazie all’efficacia delle campagne vaccinali.

Questa malattia esantematica, causata dal virus Varicella Zoster (VZV), si caratterizza per le sue distintive bollicine pruriginose e si trasmette principalmente per via aerea o tramite contatto diretto con le lesioni cutanee.
Sintomi e decorso della malattia
I sintomi iniziali della varicella includono febbre, mal di testa e malessere generale, seguiti dalla comparsa di un esantema cutaneo tipico. Le lesioni cutanee attraversano diverse fasi: iniziano come macchie rosse, si trasformano in vescicole pruriginose e infine in croste. La durata della malattia varia mediamente dai 7 ai 10 giorni, con la possibile comparsa di 250 a 500 lesioni in diversi stadi contemporaneamente.

Nonostante la varicella sia spesso considerata una malattia benigna nell’infanzia, può portare a complicazioni se non gestita adeguatamente. È cruciale evitare di grattare le vescicole per prevenire infezioni batteriche secondarie. L’infezione può rivelarsi più grave nei neonati, negli adolescenti, negli adulti, nelle persone con sistema immunitario compromesso o durante la gravidanza.
La terapia per la varicella è principalmente sintomatica, con l’uso di antistaminici per il prurito e antipiretici per la febbre. È importante sottolineare l’importanza di evitare salicilati come l’aspirina, a causa del rischio di sindrome di Reye.
La prevenzione tramite vaccinazione rappresenta la strategia più efficace contro la varicella. Il vaccino contro la varicella dimostra un’elevata efficacia nella prevenzione delle forme gravi della malattia ed è costituito da virus vivi attenuati. Generalmente ben tollerato, viene somministrato nei bambini intorno ai 12-15 mesi con un richiamo verso i 6 anni d’età; è inoltre raccomandato in adolescenza o età adulta per chi non ha ancora contratto la malattia o appartiene a categorie a rischio.
L’introduzione del vaccino ha segnato una svolta significativa nella lotta contro questa patologia altamente contagiosa, riducendo notevolmente il numero di casi annuali di varicella tra bambini e adolescenti e contribuendo alla diminuzione delle complicanze associate alla malattia.